Curtis Jones & The Gossip Terrorists
Si ipotizzi un teorico incrocio, affascinante peraltro, fra i Pearl Jam più riflessivi ed un Nick Cave in ottima forma ed incline alla meditazione; l’effetto che trasmette, da subito, il nuovo album di Curtis Jones & The Gossip Terrorists è grosso modo questo; si aggiunga a ciò qualche riferimento alle ritmiche dei Talking Heads, una cupezza che può ricordare, alla lontana, certe atmosfere dei primi Cure o addirittura dei Joy Division meno aggressivi, ed ecco che i riferimenti per descrivere The Assassination of Alabama Whitman ci sono tutti.
Azzardando una definizione si potrebbe parlare di “post-blues-wave”, ma non è certo necessario trovare per forza una denominazione; siamo di fronte ad un album denso, malinconico, in cui la voce profonda di Curtis Jones si impone per timbro e capacità di “sedurre” l’ascoltatore, l’accoppiata basso/batteria, contrariamente a molti lavori simili in cui tende a risultare confusa, ha suoni precisi, definiti, e svolge un interessante lavoro melodico, quando alle chitarre, dai toni puliti e molto misurati, è demandato un lavoro di rifinitura, più cesello che scalpello insomma.
Scelte di registrazione e produzione molto chiare e definite, per un album che si ascolta e si riascolta con vero piacere, e che cattura l’interesse per questa sorta di magnetismo che trasmettono le undici tracce contenute.
Non c’è, in verità, a parte forse Youth of today che ne ha parzialmente le caratteristiche, un brano che si stacchi in modo particolare dagli altri, un “cosiddetto” potenziale singolo insomma, e da un punto di vista discografico questo può essere un limite, se non altro in sede di promozione; d’altro canto l’equilibrio generale e la coerenza del lavoro stesso avrebbero probabilmente sofferto la presenza di un pezzo “trainante” e se è vero che, pare, si stia tornando da parte di molti ad ascoltare gli album nella loro interezza, questa è un’ottima occasione per recuperare quell’approccio che, negli anni ’70, fece la fortuna del 33 giri e decretò la lenta fine del 45 giri.
01 Lest we forget
02 Kiss the toad
03 Vincent Van Gogh
04 Before the wave arrives
05 Confidential
06 Cheap talk
07 The devil
08 Space invaders
09 Every loser’s heaven is a desert
10 Youth of today
11 Tropic of cancer
Curtis Jones: lead and backing vocals, Telecaster, acoustic guitar, piano, organ, tambourine, shaker, claps, snaps. Vincent Piccirillo: Stratocaster, backing vocals. Danny Rivera: bass, claps. Jim Kowalsky: drums, guiro, cowbell, claps, backing vocals. Vincenzo Caterino: cello