Toxic Poison
Ecco uno degli album che gli spregiudicati adolescenti Beavis e Butt-Head, i miti generazionali creati da Mike Judge e trasmessi da MTV negli anni 90, amerebbero alla follia. I Toxic Poison sono tornati alla grande con questo sesto album, The Beast is Back, per dimostrare che la loro rabbia ed energia non sono esaurite come non sono scomparse le loro capacità tecniche. Un Cd più hard rock rispetto ai precedenti, grazie anche al contributo di altri due nuovi membri, Pit, alla batteria, e Marco, come seconda voce, entrati nel gruppo nel 2008.
Il brano di apertura, l’esplosiva The God of Money, parte con il piede giusto poi, nelle tracce che seguono, i Toxic si perdono e si ritrovano barcollando e appoggiandosi, soprattutto, alla loro indiscussa esperienza tecnica. E infatti, con Wherever You Want mostrano quanto può essere vero il detto: “La classe non è acqua”. Questa incertezza che si percepisce ascoltando un brano dopo l’altro penso sia dovuto, principalmente, al percorso di maturazione stilistica che la band ha intrapreso proprio con The Beast is Back. Un cammino musicale tutt’altro che facile e indolore.
In tutte le tracce c’è stata una ricerca melodica più personale e i Toxic Poison hanno cercato, riuscendoci solo in parte, di tagliare il cordone ombelicale che li teneva legati ai propri idoli musicali in primis ad alternative band metal come gli Slipknot e i Soulfly o trash metal band come gli Slayer. Un impegno di sicuro apprezzabile sia per l’umiltà che hanno avuto nel mettersi, al loro sesto album, di nuovo in discussione sia per il risultato che hanno ottenuto con questo disco che è senza altro di spessore, anche se non è ancora la loro migliore creazione musicale.
01. The God of Money
02. I Don’t feel
03. Mary
04. Wherever You Want
05. Nevermore
06. Joe
07.Beautiful
08. Moonchild
09. Bluejada
Alo: chitarra acustica e
elettrica
Marco: voce
Teo: voce e basso
Pit: batteria
Paolo Baltaro: hammond