Anomia
Nessun bluff, nessun tentativo per “accompagnare” l’ascoltatore facendolo accomodare… gli Anomia lo accolgono con una robusta ed amichevole pacca sulla spalla, dopodichè, senza dargli nemmeno il tempo di ambientarsi, gli rifilano una sonora “pedata” e lo catapultano nel loro microcosmo elettrico.
Undici tracce, per trenta minuti di musica, un approccio street-punk nemmeno tanto velato, ricco di robuste venature alternative metal, brani diretti, direttissimi: Synthetic nights, The new big loud, Yes I can, Fiction, sono un poker calato sul tavolo che non ammette repliche.
Nella sua asciutta essenzialità la band non si preclude affatto lo spazio per una elaborazione melodica che, contrariamente a quanto si possa pensare, trova ampi spazi per svilupparsi; le tracce infatti sono tutto fuorchè monocordi, non ricalcano clichè del tipo “one, two, three… e via”, ma si caratterizzano, anche nell’impianto ritmico, per una certa ricercatezza nelle strutture, semplici ma non semplicistiche.
In Dirty game,ed ancor più nello strumentale The light I would not see, ad esempio, il lavoro della chitarra è davvero interessante, ricco di spunti e di soluzioni ritmiche brillanti.
Ma è l’attitudine l’elemento che caratterizza, molto spesso, la resa complessiva di una band: gli Anomia, con il loro The beauty of fall, chiariscono in pieno di essere una band ruvida, energetica, “stradaiola”, alla continua ricerca di palchi su cui poter lasciar scorrere la loro vitalità, possibilmente di fronte ad un’audience che sappia ricevere questa scossa e sia così coinvolta da restituirla con un’adeguata partecipazione; con brani come, ad esempio, The city fades o Are you kidding me, il “pogo” è del tutto inevitabile…
Una band con idee chiare, dunque, che ha inquadrato con una certa sicurezza il proprio stile ed è dotata dei mezzi per svilupparlo; e se i suoni, in alcuni momenti, “arrivano dal passato”, (l’intro ed alcuni passaggi di Cursing july hanno il profumo sincero dei giovanissimi Iron Maiden, reduci dal loro primo Ep, e prossimi al debutto…), hanno ottime possibilità di svilupparsi, nel futuro, perché le idee certo non mancano…
01. Synthetic nights
02. The new big loud
03. Yes, I can
04. Fiction
05. Dirty game
06. The light I would not see
07. World looking at you
08. The city fades
09. The world is blind
10. Are you kidding me?
11. Cursing july
Pedro: one mic. Lusaz: four string Dada: two sticks Leo: six string