Samuel Katarro
Alberto Mariotti, in arte Samuel Katarro è un artista innovativo e straniante, affatto in linea con le modalità interpretative e compositive conosciute, almeno nel panorama italiano. A metà strada tra Captain Beefheart ed i Pere Ubu l’artista pistoiese costringe l’ascoltatore a non distrarsi neppure per un’istante, a mantenere alta l’attenzione nell’ascolto dei suoi brani (le canzoni sono un’altra cosa…). Con i Radiohead nelle orecchie, probabilmente inconsapevolmente, e qualche sprazzo del Canterbury sound a rinfrescare memorie sopite, con “The Halfduck Mystery” Samuel Katarro definisce meglio sia le sue sonorità che il suo progetto artistico colmo di suoni ed armonie innovative, almeno per la musica italiana e pone i suoi suoni e la sua inventiva/dialettica artistica al centro dell’attenzione della critica e degli ascoltatori.
Qui non siamo nei pressi della canzone d’autore, questo è certo, bensì in una forma artistica che interpreta il bisogno di creare suoni, anche dissonanti ed eretici per sostenere liriche, in inglese, spesso pervase da un andamento musicale febbrile ed estatico, pieno di ebbrezze e ricco di angoli e “difetti”.
Non è un album facile all’ascolto questo“The Halfduck Mystery” per chi non è abituato a consimili suoni proposti da artisti generalmente anglosassoni ma per chi avrà la voglia e la pazienza di ascoltare l’album fino in fondo e, possibilmente, più volte, ne trarrà un senso di spazialità e di profondità probabilmente non percepibile al primo ascolto.
A mio avviso un lavoro ricco di stimoli e magie che giunge come un sasso nello stagno di una discografia spesso prevedibile.
01. Rustling
02. Pink clouds over the Semipapero (includes first english lesson)
03. Pop skull
04. The first years of Bobby Bunny
05. 9V
06. Three minutes in California
07. ‘S hertogenbosch Blues Festival
08. I am the Musonator
09. You’re an animal!
10. Sudden death (includes last english lesson)
Samule Katarro: voce, chitarra acustica, carillon, samples e loops Wassilij Kropotkin: chitarra elettrica, violino, piano, arrangiamento archi, percussioni, organo, harmonium, glockenspiel, chitarra acustica, basso Simone Vassallo: batteria e percussioni Mattia Boschi. Violoncello Mario Frezzato: oboe Enrico Pasini: corno Enrico Gabrielli: organo Eko Tiger, clavinet, glockenspiel, coulisse Simone Bardazzi: banjo Alberto Danielli: bassotuba Lorenzo Maffucci: Yamaha PS-400, manipolazioni-effetti Michelle Davis: voce