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The Giant Undertow

The Weak

The Weak è l’album di debutto del padovano, trapiantato a Bologna, Lorenzo Mazzilli, artisticamente The Giant Undertow, nome che ci porta alla memoria niente di meno che I’m the Ocean di Neil Young (brano tratto dall’album Mirror Ball del 1995 insieme ai Pearl Jam). Questo suo progetto solista nato nel 2013 e cresciuto a pane, vino e palchi vede la collaborazione e il supporto di diverse etichette discografiche: In The Bottle Records, Shyrec, Indipendead, Pope V Records e la canadese Death Roots Syndicate. The Weak ha iniziato a essere distribuito sia su supporti fisici che in digitale il 2 Settembre 2016.

Prima di approdare a questo suo ultimo lavoroLorenzo Mazzilli ha suonato negli Smokidd (noise/post-punk con inserti math), Barranco (alternative folk) e The Johnny Clash Project divertendosi a stravolgere le canzoni dei Clash nello stile di Johnny Cash. Il disco è stato registrato e missato, nella più classica tradizione del fai-da-te nostrano, nella campagna veneta tra Botteghe Barraco e Bahnhof con l’aiuto di Matteo Dall’Aglio alla regia e dei sodali Francesco Mazzi, Emanuele Zaniboni, Mario Zambrini e Roberta Palazzini agli strumenti/voce. The Weak è un album composto da otto brani o meglio da otto storie a metà perché […] le storie degli otto brani del disco sono raccontate solo a metà, perché l’altra metà la devi mettere tu, oppure la devi cercare scavando[…]e mescolano sapientemente dosi di desert folk, americana e alt-country (non a caso Neil Young è il suo artista di riferimento) con un timbro di voce profondo e caldo che caratterizza e rende indubbiamente suggestivo l’intero lavoro.

A dare l’imprinting all’intero album ci pensa subito il brano di apertura Lone che con il suo lento incedere di basso e l’arpeggio di chitarra evoca immagini cinematografiche dalle desertiche atmosfere. Nella ballata The Battle of Wine così come nella suggestiva, e dall’arrangiamento essenziale,  Palpah è la voce di Mazzilli a giocare ad alzare il contenuto emotivo dei due pezzi. Segue Captivity Waltz che con il suo “strampalato” intro e il proseguio country/folk ci accompagna verso In the Trees il cui testo non è opera del nostro ma è tratto da un breve racconto di Natalia Beylis e in questo caso ad accompagnare la voce  ci pensa, insieme a chitarra e percussioni, un non consueto corno francese. Eccoci a quella che secondo chi scrive è una delle gemme del cd: Murder Cue che con i suoi suoni western la rendono la giusta colonna sonora di un viaggio in solitaria lungo l’assolata route 66. I richiami a Nick Cave e Tom Waits sono più che mai evidenti (ma non forzati) in Where is My Bedroom?. A terminare il disco ci pensa Dance in a Bone dove è invece il rock a farla da padrone.

L’artwork della copertina, decisamente psichedelico, è stato realizzato da Riccardo Zulato alias CikasLab. In conclusione, The Weak è un ottimo disco di debutto che possiede un particolare carattere e parecchia personalità. Decisamente interessante: da ascoltare.

 

 

 

 

 

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2016
  • Durata: 32:13
  • Etichetta: In The Bottle, Shyrec, Indipendead, POpeVrecords, Death Roots Syndicate

Elenco delle tracce

01. Lone
02. The Battle of Wine
03. Captivity Waltz
04. In the Trees
05. Murder Cue
06. Palpah
07. Where is My Bedroom?
08. Dance in a Bone

 

 

Brani migliori

  1. Lone
  2. Murder Cue

Musicisti

Lorenzo Mazzilli: voce, chitarre acustiche, elettriche, basso, banjo, percussioni; Francesco Mazzi: chitarre elettriche; Emanuele Zaniboni: batteria; Matteo Dall’Aglio: batteria, percussioni; Mario Zambrini: tromba, fisarmonica, corno francese; Roberta Palazzini: voci.