Evy Arnesano
Quando la perseveranza muove le montagne. Evy Arnesano, fresca di gavetta in molti gruppi ska e reggae nel lungo tragitto da Squinzano (Lecce) a Bologna, non ha aspettato certo che le piovessero addosso mezzi, soldi e contratti per decidersi a esordire. No, infatti ha preso in mano il suo laptop, ha chiamato a raccolta un nutrito stuolo di musicisti incontrati nel percorso, e se l’è cucito su misura, l’album. E, alla fine, la scommessa con se stessa l’ha sostanzialmente vinta: Tipa ideale è già un caso.
Una tale intraprendenza non può che fare capolino dal taglio personalissimo dato agli undici brani, tutti piccoli quadretti che orbitano attorno alla sua vita, riflessioni sentimentali e pulsanti, che si ingegnano tra i generi senza perdere in identità sonora. È un caleidoscopio di impressioni: il piglio contagioso di Il mio vicino rivela innamoramenti da pianerottolo un po’ imbranati, la solare Samba pa mì cerca un riscatto tutto per sè, Non era tanto male concede qualche minuto a un amarcord necessario, in coda lo strumentale bossa nova Da Piero – ancora ad ammiccare a generi e suggestioni dall’emisfero australe. Ma si zompa da un fuso orario all’altro, da un sapore al successivo senza soluzione di continuità (per la gioia del critico etichettatore): la leggerezza solare pop all’italiana di Sulla riva di un fiume, l’elettro-reggae di Quello che non sai, il surf-pop di Fedele mitologica, il funky di Senza tregua, la ballad conclusiva Ieri per sempre. Epilogo con due succose alternative di Tipa Ideale, dal pop al jazz in veste satura ma intrigante, e Il mio vicino in versione bossa nova.
Ingenuo quanto musicalmente preciso – e qui un plauso allo sforzo tecnico sostenuto tutto dalla cantautrice -, Tipa ideale ha qualcosa di sorprendente. Ma non si capisce precisamente dove, in quale delle pieghe di una scrittura buona e orecchiabile ma non brillante, di una ricerca musicale concentrata più sulla rotondità e coerenza del suono, sulla godibilità (in senso lato) di melodie e ritmiche, più che sulla consistenza del cantato. Aspettiamo che qualcuno si sobbarchi per lei il peso della produzione, per affilare le armi di un’artista che sa di promettente.
01. Il mio vicino
02. Samba pa mi
03. Non era tanto male
04. Da Piero
05. Sulla riva di un fiume
06. Tipa ideale
07. Sensi
08. Quello che non sai
09. Fedele mitologica
10. Senza tregua
11. Ieri per sempre
12. Tipa ideale (jazz experience)
13. Il mio vicino (bossa ’04)
Evy: voce, cori, piano, organo, tastiere, programmazioni Marco Cinquegrana: sound design in 1, 2, 3, 6, 7, 10, 13 Gianluca “Pecos” Grazioli: batteria in 1-4-5-6-7-8-9-10-11 Sandra Venturi: batteria in 2-3-12-13 Franco “Jamaica” Barletta: basso in 1-7-9-10, chitarra 3-8-9 Davide “Blanda” Blandamura: basso in 4-5-6-8-10-11, cori in 2-5-6-9-13 Claudia Giovannini: basso in 2-3-12-13 Gaetano Santoro: sax baritono in 1-2-3-6 Alessandro “Skaglia” Scagliarini: tromba in 1-2-3-6-11 Michele Sciolla: trombone in 1 Paolo “Puddu” Albano: chitarra in 7-10 Lucio Morelli: cori in 2-5-6-9-13 Piero Ameli: cori in 6 Teo Ciavarella: piano in 12