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Joe Barbieri

Tratto da una storia vera

Quando si danno alla luce dei capolavori perfetti ed assoluti come Maison Maravilha, lo stato d’animo dell’artista che si appresta a nuove creazioni, con l’ansia e la consapevolezza che non sarà facile superarsi, non deve essere dei migliori. Da quel 2009, Joe Barbieri, con mitezza ed umiltà, e con la cura ed il profondo rispetto che porta per la musica, ha prodotto cinque altri lavori, due dei quali dedicati a giganti del jazz come Billie Holiday e Chet Baker. Con gli altri tre ha provato invece a ricalcare alcuni solchi e percorsi lasciati aperti od incompiuti dal “meravilhoso”: esperimenti interessanti che mai però sono riusciti a raggiungerne la pienezza e la rotondità.

Ci sono voluti ben dodici anni al nostro Joe per partorire Tratto da una storia vera, un’opera che di quel capolavoro risulta essere il compimento ed il maturo completamento. La musica di Barbieri, è sempre bene ribadirlo, rappresenta una unicità nel panorama della canzone italiana in quanto non appartiene a nessun genere, non ha artisti di riferimento, non assomiglia a nessuno: eppure è così a fuoco, così nitida e riconoscibile. Gli undici pezzi di questo suo ultimo lavoro, concepito come un concept album, si sviluppano tutti all’interno della coralità di una nuvola sinfonica che avvolge i temi, le strofe ed i ritornelli li trasforma in un’atmosfera morbida ed ovattata. Sono piccole storie quotidiane, al solito, quelle che ci racconta Joe, fatte di delicate delusioni d’amore che “sbucciano le labbra ed il cuore”, di un futuro nascosto fra “i riassunti di pagine mai scritte”, di “per sempre” promessi come niente di grave e di vite “a salve”.

E basterebbe soltanto il falsetto della sua voce e quel modo di velluto che Barbieri ha di accompagnarle con la chitarra per scolpire queste canzoni nell’albo delle sue migliori, ed invece no. Ancora una volta, con la sua passione generosa per le contaminazioni e la sua insaziabile ricerca artistica Joe chiama al suo cospetto un dream team di musicisti jazz con i quali gli riesce la magia di fondere in una voce sola l’appocundria dei napoletani, la saudade del Portogallo e la bossanova brasiliana che poi è la cifra del suo percorso musicale. Ed ecco allora le gemme dei fiati di Fabrizio Bosso e di Mauro Ottolini ad impreziosire le sinfonie, ecco i merletti del violoncello di Jaques Morelenbaum a ricamare, e l’Hammond di Alberto Marsico a dare il quanto basta di brio, o l’eleganza dei clarinetti del Quartetto Davabugi a raffinare.

 

Tratto da una storia vera, come il titolo stesso ci suggerisce, è un lavoro compiuto quindi, completo, l’autobiografia di un percorso artistico ormai trentennale ricco di contaminazioni musicali around the world che ha raggiunto l’apice della sua maturità: difficile riuscire ad andare oltre senza provare ad intraprendere strade nuove. Non meraviglia quindi se Joe Barbieri abbia indicato la breve ed enigmatica Mentre ridi, durante la sua conferenza stampa di presentazione del disco, come sua canzone preferita del CD: è l’unica senza un testo, ma che “parla” più di tutte, dove armonia, melodia e sinfonia si fondono in maniera clamorosa. È da qui che il musicista vuole ripartire, preannunciando la chiave di volta su cui fondare la svolta verso nuove ed inesplorate praterie da sperimentare.

Teniamocele strette allora queste piccole undici perle preziose, miscellanea di profumi, colori e ricordi, come la crema alla nocciola della dolcissima Previsioni del tempo, o il ruggine e l’ocra della tenera “alegria” di Promemoria, o ancora la suadente melanconia di Lazzari felici, il commovente cameo che ci riporta lì, dove tutto nasce, dove tutto è nato, fra i vicoli della sua Napoli.

Foto di Angelo Orefice

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In dettaglio

  • Anno: 2021
  • Durata: 40:22
  • Etichetta: Microcosmo Dischi

Elenco delle tracce

01. La Giusta Distanza

02. Promemoria

03. Previsioni Del Tempo

04. Niente Di Grave

05. Lazzari Felici

06. Vedi Napoli E Poi Canta

07. In Buone Mani

08. Alla Fine

09. Tu, Io E Domani

10. Manifesto

11. Mentre Ridi

 

Brani migliori

  1. Previsioni del Tempo
  2. Niente di Grave
  3. Promemoria

Musicisti

Fabrizio Bosso (tromba)  -  Mauro Ottolini (trombone)  -  Jaques Morelenbaum (violoncello)  -  Alberto Marsico (Hammond)  -  Quartetto Davabugi (clarinetti)  -  Luca Bulgarelli (basso)  -  Luca Scorziello (percussioni)  -  Antonio Fresa (piano elettrico)  -  Daniele Sorrentino (basso acustico)  -  Chris Ott (trombone)  -  Corrado Terzi (sax tenore)  -  Joe Barbieri (chitarre, piano elettrico, percussioni, organo)