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Tenedle

Traumsender

Un nutrito e decisamente ben amalgamato gruppo di voci lasciate libere di viaggiare in un dilatato universo anni ’80 (e più di qualche riferimento, per esempio, ai Depèche Mode, qua e là appare distintamente), in cui il synth-pop, con il suo corollario di loop e sampler pare spesso “guardare di lato”, andando a pescare suggestioni differenti, dal jazz alla musica classica, vissute come incontri casuali, fugaci, ma soltanto apparentemente involontari. Dimitri Niccolai, ovvero Tenedle, ha fatto (quasi) tutto da solo: ha disegnato i brani, li ha costruiti, ne ha creato le strutture portanti, ma poi ha chiamato a sé gli “arredatori”, ovvero coloro che a queste creazioni potevano offrire quel tocco in più, capace di dare loro una connotazione propria, un significato ed un senso più definito. Ed allora benvenuti all’interno di una sperimentazione continua, di impronta mitteleuropea, proposta con eleganza formale, ed anche con una certa raffinatezza, con quel gusto neppure troppo vagamente retrò che riporta idealmente, e dal punto di vista ambientale, in parte all’età dei lumi, per il gusto della ricerca e del sovvertimento dell’esistente, ed in parte alla seconda metà dell’ottocento, laddove la ricerca si espresse attraverso nuove ed ambiziose realizzazioni tecnologiche, ma anche tramite un’estetica rinnovata ed in un certo senso avveniristica.

Traumsender è una sorta di viaggio nel tempo, un “giro del mondo in tredici brani” all’interno del quale non si trovano solamente dei suoni, ma anche immagini, spezzoni, fotogrammi, atmosfere che, pur appartenendo idealmente al passato, sono stilisticamente proiettati verso il futuro. L’eleganza, come detto, è il tratto distintivo di questo lavoro, un’eleganza negli accostamenti sonori ma anche nella scelta stessa dei loop che non sono mai nè troppo “picchiati” nè troppo “eterei”; esiste inoltre un aspetto prettamente visuale, di questi brani, che attraverso le note riescono spontaneamente non solo a raccontare storie, ma a farle letteralmente vedere, a disegnarle ed a dare loro uno spazio. In questo senso il metodo di lavoro utilizzato dall’artista italiano, che da anni risiede in Olanda, non solo è appagante per quanto riguarda il risultato artistico, ma risulta tale anche dal punto di vista della resa tecnica. Riuscire a creare i brani in solitudine, dare loro una struttura precisa ed offrire, solo in un secondo momento, ad altri artisti, la possibilità di intervenire sulla loro realizzazione finale, permette al primo di mantenere un controllo totale sul concetto che si intende esprimere, ed a chi interviene successivamente di inserire spunti realizzativi congrui, capaci non solo di integrarsi ma soprattutto di enfatizzare e perfezionare la riuscita finale del brano stesso.

E che il lavoro di Tenedle guardi decisamente in avanti lo testimoniano anche una certa chiarezza e schiettezza di idee sull’ambiente in cui, questo lavoro, si va, o dovrebbe andare ad inserirsi: “In Italia non abbiamo premi dedicati a musicisti che hanno fatto elettronica o “altro” e, soprattutto, siamo davvero troppo “vecchi” e legati ai “generi”. Eppure, con gli artisti stranieri, non ci creiamo troppi problemi di genere.” Molto meglio allora lasciarsi trasportare dall’andamento dei brani, e dalle suggestioni che questo regista musicale riesce a suggerire attraverso di essi, senza alambiccarsi sul “cosa” si sta ascoltando ma concentrandosi invece sul “cosa”, questi ascolti, possano offrire, stimolare, suggerire non solo all’orecchio.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Tenedle
  • Anno: 2018
  • Durata: 56:09
  • Etichetta: Sussurround/Solchi Sperimentali Discografici

Elenco delle tracce

01. Revival
02. Paracusia
03. Let go
04. No ground
05. Stranger in my own tongue
06. Zen
07. Kanashibari
08. The temple
09. Sentenced to death
10. Last woman on earth
11. Welcome back
12. Spring will never come
13. Sparkle

Brani migliori

  1. No ground
  2. Sentenced to death
  3. Welcome back

Musicisti

Tenedle (Dimitri Niccolai): vocals, guitars, piano, synthesizers, computer programmino  -  Debora Petrina: vocals  -  Iolanda Moletta – She Owl: vocals  -  Susanna Buffa: vocals  -  Laura Taviani: vocals  -  Bert Lochs: trumpet  -  Fabio Torriti: viola  -  Gabriele Marconcini: vocals  -  Edoardo Bacchelli: vocals