ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

La Biblioteca Deserta

Travelling without gravity

Quello del debutto ufficiale della band pugliese è un viaggio verticale, una suggestione psico-cosmica ad occhi chiusi, senza il fardello della gravità, come preannuncia il titolo: di traccia in traccia si fa palpabile la vertigine dell’ascesa, mentre gli arpeggi di chitarra si inerpicano sulla scala musicale, e si toccano con mano l’incanto del volo e la magia malinconica di un fluttuare senza peso in uno spazio invisibile e sconfinato. La band, nata a Monopoli (BA) nel 2006, attraversa in questo concept-album, interamente strumentale, gli abissi interstellari con lo stupore onirico e dolente dei Sigur Rós (si pensi a Il motivo del giorno e allo spettro di sensazioni interiori abbracciato dalle note di Dalla terra alla luna). Nel disco scopriamo inoltre crescendi elettrici cavalcati con maestria, che rammentano i Julie’s Haircut (si ascoltino gli assoli perlescenti e noise di The Juggernaut), rarefatti scintillii di synths in stile space-rock (v. soprattutto la lunga, eterea suite Fuochi artificiali), orchestrazioni emozionali di marca ambient e soprattutto l’avvolgente, liquida vischiosità del post-rock dei Mogway (e degli italiani Giardini di Mirò, ovviamente).

Tra piatti sfiorati ed elettronica, suoni acustici e distorti, la musica della Biblioteca Deserta è sinfonia “atmosferica” e profondità evocativa, una cassa di risonanza di suoni immateriali, ma affilati come brividi. Il gruppo non è l’inventore di uno stile, è vero, ma lo abita con suoni visionari, poetici e ipnotici.

Seppure nella seconda metà del disco si avverta qualche minima traccia di appannamento, basta che le trame delle linee chitarristiche tornino a rinfiammarsi o a spargere il sale di un mood struggente (talvolta con un’ariosità dolceamara persino coldplayana) e si riprende a sognare a cielo aperto. O tra galassie lattiginose

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Luigi Fasanella, Antonio Romano – Faro Records
  • Anno: 2010
  • Durata: 46:00
  • Etichetta: Faro Records

Elenco delle tracce

1.Il motivo del giorno

2.The Juggernaut

3.Dalla terra alla luna

4.Fuochi artificiali

5.When removed, the impression remains

6.Verso casa

 

Brani migliori

  1. The Juggernaut
  2. Dalla terra alla luna

Musicisti

Francesco Frediano Muolo: chitarra Francesco Palmitessa: batteria Adriano Petrosillo: basso, sintetizzatori Fabrizio Corbacio: chitarra, sintetizzatori Massimo Nicosia: chitarra acustica, sintetizzatori, basso