La Biblioteca Deserta
Quello del debutto ufficiale della band pugliese è un viaggio verticale, una suggestione psico-cosmica ad occhi chiusi, senza il fardello della gravità, come preannuncia il titolo: di traccia in traccia si fa palpabile la vertigine dell’ascesa, mentre gli arpeggi di chitarra si inerpicano sulla scala musicale, e si toccano con mano l’incanto del volo e la magia malinconica di un fluttuare senza peso in uno spazio invisibile e sconfinato. La band, nata a Monopoli (BA) nel 2006, attraversa in questo concept-album, interamente strumentale, gli abissi interstellari con lo stupore onirico e dolente dei Sigur Rós (si pensi a Il motivo del giorno e allo spettro di sensazioni interiori abbracciato dalle note di Dalla terra alla luna). Nel disco scopriamo inoltre crescendi elettrici cavalcati con maestria, che rammentano i Julie’s Haircut (si ascoltino gli assoli perlescenti e noise di The Juggernaut), rarefatti scintillii di synths in stile space-rock (v. soprattutto la lunga, eterea suite Fuochi artificiali), orchestrazioni emozionali di marca ambient e soprattutto l’avvolgente, liquida vischiosità del post-rock dei Mogway (e degli italiani Giardini di Mirò, ovviamente).
Tra piatti sfiorati ed elettronica, suoni acustici e distorti, la musica della Biblioteca Deserta è sinfonia “atmosferica” e profondità evocativa, una cassa di risonanza di suoni immateriali, ma affilati come brividi. Il gruppo non è l’inventore di uno stile, è vero, ma lo abita con suoni visionari, poetici e ipnotici.
Seppure nella seconda metà del disco si avverta qualche minima traccia di appannamento, basta che le trame delle linee chitarristiche tornino a rinfiammarsi o a spargere il sale di un mood struggente (talvolta con un’ariosità dolceamara persino coldplayana) e si riprende a sognare a cielo aperto. O tra galassie lattiginose
1.Il motivo del giorno
2.The Juggernaut
3.Dalla terra alla luna
4.Fuochi artificiali
5.When removed, the impression remains
6.Verso casa
Francesco Frediano Muolo: chitarra Francesco Palmitessa: batteria Adriano Petrosillo: basso, sintetizzatori Fabrizio Corbacio: chitarra, sintetizzatori Massimo Nicosia: chitarra acustica, sintetizzatori, basso