Shefound
Ambizione e rispetto. Per iniziare a parlare dei vicentini Shefound, bisogna partire da questi due concetti, fondamentali nella vita ed altrettanto nella loro musica; l'ambizione di avere qualcosa di importante da dire, l'ambizione di volerlo dire a più persone possibili, il rispetto prima di tutto nei confronti dell'Arte, a cui i giovani ragazzi della band si accostano senza timori reverenziali, con la sfacciataggine dei loro anni, ma sottolineandone ad ogni passo il ruolo cardine e l'influenza a 360 gradi che ha nel loro mondo.
Tree with no limbs è il loro album d'esordio che trae il nome da una strofa della poetessa afroamericana Audre Lorde, che della libertà fece espressione e stile di vita in un'epoca dove era un valore molto meno riconosciuto di adesso. Il nome della band, invece, mette in evidenza con quel SHE il ruolo di Nicole Stella, cantante ed autrice di quasi i tutti i testi, che si pone come cantastorie rock, un ruolo forse diverso dalla cantautrice, perché vuole raccogliere elementi della tradizione e della leggenda, adattandoli al vestito che la band sa regalare loro; perché la cantastorie ha alle spalle un gruppo che garantisce un impatto sonoro di notevole intensità, con la sezione ritmica di Luca Guglielmi e Michele Lavarda a picchiare duro e le corde di Giorgio Perin e Gabriele Cazzola (cello) a ricamare trame che sottolineano le parole cantate magistralmente da Nicole. LeiTrova, Shefound, un nome che indica desiderio di scoperta, ricerca, approfondimento.
Finalisti alla 17ª edizione del ‘Premio L'Artista che non c'era’ e vincitori dell’Hybrid Music Contest 2020, i 5 ragazzi vicentini macinano un rock epico e granitico, che si abbina perfettamente alla voce e alle parole di Nicole e che dal vivo fa scintille. Un approccio di completa devozione alla musica, come emerge dal brano che apre il disco, dedicato proprio alla canzone, alla capacità di un brano di esprimere qualcosa che vada oltre le parole e che viva di vita propria, una vera “canzone con le gambe”.
Grazie all'edizione deluxe, si può leggere un ottimo rock-magazine, dedicato ai testi dell'album, con indicazioni utilissime per capirne senso e genesi. Un prodotto fatto con una cura maniacale per i dettagli, con disegni, bozzetti e note a margine, che trasudano rispetto, appunto, per le proprie fonti di ispirazione così come per chi avesse la fortuna di leggerlo ed ascoltarlo.
Scopriamo quindi che Reuniòn è stata ispirata dall'opera omonima di Julio Coltàzar, inserita nella raccolta ‘Todos los fuegos el fuego’ del 1966 e riguardante l'arrivo di Fidel e Che Guevara a Cuba; la trascinante Witch, proposta anche a Sanremo Rock (dove sono arrivati alle fasi finali), parla di caccia alle streghe e ai colpevoli da parte di chi si vuole pulire la coscienza, con in testa ‘Uomini e Topi’ di Steinbeck, mentre Funes è figlia illegittima di Jorge Louis Borges (Funes el memorioso) e sottolinea come la memoria e i ricordi spesso possano diventare una trappola. Lo stesso Borges viene citato ad inizio libro, con una frase sull'impossibilità da parte di chiunque ad inventare nulla. Non mancano i richiami all'attualità come in Falling\Down you go, dove nella protagonista è forse possibile intravedere una Greta Thunberg ante litteram, circondata da uno scenario apocalittico.
Un manifesto di intenti per chi, come i cantastorie di una volta, vuole riportare in vita e alla memoria collettiva vecchie storie sempre attuali, con l'umiltà di non voler passare per inventori, ma narratori. È una strada lunga e per nulla semplice, ma l'impressione è che davvero, le canzoni degli Shefound abbiano le gambe adatte per andare lontano.
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01. Song with legs
02. Reuniòn
03. Witch
04. The white wall
05. Funes
06. Dreaming alone
07. Falling
08. Down you go
09. Asta's letter
10. Paradox
Nicole Stella (voce) - Michele Lavarda (basso) - Giorgio Perin (chitarre) - Gabriele Cazzola (violoncello) - Luca Guglielmi (batteria)