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Vittorio Mezza

Trio

Già l’idea di affiancare i Nirvana (In bloom) a Monk (Skippy), Petrucciani (Rachid) e Shorter (Ana Maria) nell’ambito di un disco jazz è sicuramente originale; se a questo aggiungiamo i cinque pezzi scritti dal pianista, differenti per ritmo e dinamiche, è chiaro che il panorama musicale di Trio assume coloriture decisamente variegate.

Intanto le esecuzioni, formalmente e tecnicamente impeccabili ma nel contempo ricche di groove nei passaggi più movimentati e cariche di pathos nei momenti più intimisti; un pianoforte dagli accenni romantici, Tetachords, cui si affianca il drumming semplice ma ricco di sfumature di Ettore Fioravanti davvero abile nella scelta dei suoi patterns.

Altrettanto in linea con le scelte pianistiche è il contrabbasso: Massimo Moriconi unisce, alla precisione del tocco, un gusto particolare nel proporre una continua alternanza di pieni e vuoti, giocando spesso con i tempi dispari e “spaiando” le proprie linee rispetto a quelle di Vittorio Mezza, realizzando, ad esempio in Skippy, una sorta di inseguimento dal ritmo serrato e dal virtuosismo spontaneo.

Per chi non è strettamente appassionato di jazz, il rischio grosso è quello di “subire” un album senza coglierne le sfumature, con la conseguenza, banale, di giungere a considerarlo troppo uniforme, “piatto”, se ci si passa il termine; con questo lavoro, invece, è chiaro il tentativo di portare in primo piano queste sfumature, di evidenziarle, di farle diventare protagoniste dell’esecuzione.

Ecco che gli accenti, le peculiarità esecutive, diventano allora elementi descrittivi, richiami impliciti ad altri temi musicali che, pur non venendo assolutamente espressamente citati, riemergono dagli ascolti passati: in Afa si coglie, ma è opinione del tutto personale, qualche eco di Estate di Bruno Martino, pur non essendoci espliciti riferimenti, ma solo sensazioni.

Qualche ricercatezza dal sapore un po’ “dark” in Dove l’amore riposa, anche per spostare in avanti il limite dell’esecuzione e sperimentare nuove soluzioni, la diffusa “sofficità” di Like a race, la fusion vagamente sudamericana di Ana Maria completano un quadro decisamente ben realizzato.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Silvio Piersanti, Sergio Barlozzi
  • Anno: 2010
  • Durata: 49:50
  • Etichetta: Abeatrecords

Elenco delle tracce

01 In bloom

02 Tetachords

03 Skippy

04 Afa

05 L’abdicazione – Monza 12 Sett. 2006

06 Rachid

07 Dove l’amore riposa

08 Like a race

09 Ana Maria

Brani migliori

  1. Tetachords
  2. Afa
  3. Ana Maria

Musicisti

Vittorio Mezza: piano Massimo Moriconi: doublebass Ettore Fioravanti: drums