Simona Molinari
Simona Molinari è un’artista in crescita. Ed è anche l’unica, tra gli abruzzesi usciti in questi ultimi anni, ad avere dietro di sé un progetto forte, concreto, in grado veramente di imporsi sul mercato a livello nazionale. Ne è una dimostrazione il terzo album, Tua, che rappresenta appunto un ulteriore passo in avanti per la carriera della Molinari: ascoltando le canzoni in scaletta, si scorge l’inconfondibile stile che ha finora caratterizzato Simona, ma si ha l’impressione di trovarsi di fronte a una cantante meno ingessata rispetto al passato. È come se la vocalist aquilana si fosse divertita più del solito a esprimersi, evitando di svolgere il compitino della “brava interprete” e concentrandosi più su sé stessa (e sulle sue emozioni interne) che non sugli altri.
Merito anche della produzione: la scelta è ricaduta su un elettroswing alla Gabin che conferisce freschezza all’intero lavoro, nonché una certa omogeneità. In alcuni frangenti la batteria acustica viene sostituita dai battiti campionati, e si punta forse in maniera più decisa sulle cover: In cerca di te, meglio nota come Solo me ne vo per la città, parte da Natalino Otto per arrivare fino ai giorni nostri grazie alla collaborazione con il musicista italo-americano Peter Cincotti; Tua ci rimanda al jazz morbido e sensuale di Jula De Palma, che negli anni ’50 fu censurata al Festival di Sanremo perché ritenuta scandalosa; Maruzzella viene direttamente dalla tradizione napoletana e non può che fare rima con Renato Carosone, che la rese grande.
L’atmosfera è sempre molto vivace: Forse, il singolo che ha anticipato l’uscita di tutto il cd, è impreziosito dalla voce di Danny Diaz, prestigioso jazzista orientale che qui gioca a fare il Louis Armstrong della situazione. Povera piccola Italia (con Dado Moroni) si presenta come una riflessione dolceamara sull’attuale stato del nostro Paese, sempre però a ritmo di swing. La donna di plastica e La verità sono invece momenti giocosi che mettono allegria e scorrono piacevolmente. C’è spazio pure per episodi più intimisti, come avviene ad esempio con Stringimi più forte e con la splendida ballad Lettera.
Insomma, la classe e l’eleganza della Molinari fanno capolino anche in questo nuovo disco ma si mescolano a sonorità più moderne, che danno un senso di maggiore libertà e che, a conti fatti, si rivelano vincenti.
http://simonamolinari.it/
https://www.facebook.com/profile.php?id=100002163276964
01. In cerca di te
02. La donna di plastica
03. Lettera
04. Forse
05. La verità
06. Tua
07. Maruzzella
08. Stringimi più forte
09. Always Watching You
10. Tra la lotta e la resa
11. Povera piccola Italia
Peter Cincotti: piano
Dado Moroni: piano
Danny Diaz: piano, voce