Turn love to hate, il secondo disco di Christian Rainer, artista poco più che trentenne che ha eletto l'Italia già da qualche anno a propria patria d'elezione, è meno oscuro di quanto la copertina e le immagini potrebbero far pensare, per quanto pennellate di malinconia su note e testi, in inglese ma anche in francese e tedesco, non manchino. Nonostante l'attitudine, il risultato è piacevolmente diverso da quanto ci si possa aspettare e le atmosfere evocate hanno piano e basso come strutture (ma nessuna chitarra) su cui si dispiegano archi e fiati e la suggestiva, per quanto in certi tratti un po' monotona, voce del cantautore. Belle le composizioni strumentali disseminate qua e là (Schneeberg part one – con tanto di testo non inciso, ma presente nel booklet – e part two) e la delicatissima Intro affidata ad archi e fiati. Spicca a metà album April woods in cui il dialogo canoro con la bella voce di Laura Loriga ottiene una intensità che ben valorizza le immagini così peculiari del testo della canzone: insieme a Days with no story  e A love who lives alone è fra i brani più riusciti. “Turn love to hate”, inoltre, è accompagnato da un dvd in cui sono contenuti cortometraggi dedicati a tutte le canzoni dell'album, realizzati da diversi videoartisti tra cui lo stesso titolare e Karin Andersen, già co-regista del videoclip di Stranger: da un artista a trecentosessanta gradi come Rainer non ci si poteva di certo aspettare qualcosa di banale.

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