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Macno

Tutto come prima

Di figli e figliastri di certi nomi fondamentali del rock italiano degli ultimi vent’anni il recente mercato discografico abbonda. Alla categoria appartengono sicuramente anche i Macno, che alla derivazione dai Marlene Kuntz devono molti dei loro pregi e dei loro difetti. E i pregi della formazione comasca – giunta con Tutto come prima al secondo lavoro, dopo “A tre passi da qui” targato 2005, con ospiti Simone Lenzi dei Virginiana Miller, Nicola Manzan aka Bologna Violenta e Lele Battista – sono subito detti: un’ottima assimilazione delle costruzioni chitarristiche dei primi dischi della band di Cuneo, un’altrettanta perizia nello scrivere canzoni rock (saldamente anni novanta) solide e piacevoli e, per finire, la capacità di staccarsi nella parte testuale dal linguaggio aulico e parecchio estetico di Cristiano Godano a favore di liriche che evocano efficacemente tensioni, disillusioni e rabbie senza riuscire però a strafare. Sui difetti invece il discorso è più complesso, in primis perché i punti deboli di questo disco discendono in qualche modo dai pregi e secondariamente perché purtroppo sono i difetti a prevalere qui, seppur di poco, sui pregi. Avete già capito di che parlo? Forse sì. Per farla breve: il classico doppio vulnus di tanto rock italiano degli ultimi dieci anni-quindici anni. In ritardo sui suoni da una parte e impossibilitato a supplire a tali indugi con canzoni importanti e decisive dall’altra. “Tutto come prima” è proprio così: non sarebbe una zavorra rimanere nel 2008 ancora così sonici se i pezzi facessero il proprio dovere in quanto a sostanza e forza comunicativa. Invece tutto appare abbastanza irrisolto: l’eco marleniano a volte è perfino soffocante (Confusione) e non bastano certi deviazioni new-wave con riusciti riffoni interpoliani (Mario B.) o impreviste peregrinazioni tra lo psichedelico e il vagamente esotico (l’armonium di Ultimo giorno d’estate) a togliere dalle tracce un certo alone di già sentito. Servono più personalità e soprattutto canzoni che invece di volare a mezza altezza portino su in alto, sempre. Mentre qui accade solo nell’ascesa emozionante di Ogni maledetta notte.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Macno & Marco Ambrosi
  • Anno: 2008
  • Durata: 43:49
  • Etichetta: La Scala Dischi/Venus

Elenco delle tracce

01. Confusione
02. Il mio peccato
03. Nessuna stima gratuita
04. Ogni maledetta notte
05. In controluce
06. Mario B.
07. Un'altra goccia
08. Baci rubati
09. Lontano, lontano, lontano
10. Ultimo giorno d'estate
11. Come prima

Brani migliori

  1. Ogni maledetta notte

Musicisti

Mimmiz: voce
Saro De Giacobbe
: chitarre
Alessandro Pace
: basso

Marco Ambrosi: chitarre, bouzouki
Alessandro Nespoli
: batteria
Manuel Franco
: batteria
Nicola Manzan
: archi
Gianluca Lo Presti
: piano, rhodes, moog
Lele Battista
: piano, mellotron
Simone Lenzi
: voce
Claudio Chiari
: claudio chiari