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Davide Solfrini

Ultravivere

Credete nel luogo comune che nella musica ci sia ormai poco da inventare? Magari, per buona parte, sarà pur vero e, personalmente, non mi illudo più di tanto che ci sia del nuovo che avanza, però credo che trovare dei rinnovatori siano ancora possibile. Vi portiamo l’esempio di Davide Solfrini, cantautore di Cattolica, che con Ultravivere tocca il traguardo del quarto album solista, dopo la militanza nei Galimana, culminata col suonare insieme a Country Joe McDonald, star di Woodstock.

Qual è, dunque, il pregio del Nostro? Quello di smussare e cesellare archetipi cantautorali consolidati per poi incastonarli in sferzate di electro-rock-wave ma senza opulenze di sorta: solo spruzzate qua e là per abbellire orlature d’impasto graffianti con retrogusto incline alla speranza. Eludendo fronzoli inutili, non esita un attimo ad entrare in Tutto è  guerra dando la sensazione di una traccia già iniziata da un po’ con briosa baldanza da menestrello, benché lui sia Un pescatore di significati profondi e d’invettive sensate, sempre trattate con “dati, causa e pretesto” di Gucciniana memoria, mentre  Ultravivere poggia l’asse sonoro su incisive pennate d’acustica e pizzicate filo-banjo che confermano come la semplicità assemblativa paga di brutto. Invece, il singolo Terra straniera gioca la carta di un catchy-pop che allinea interessanti dettagli ideativi. Poi, lancia la dinamica O.P.Blues per rimarcare storture e negligenze umane, verso personaggi che inquinano ed appesantiscono la socialità, ormai calpestata da immemore tempo. E’ palese l’intenzionalità di Solfrini di alitare messaggi con Aria diversa per tentare di immettere puro ossigeno propositivo sanificato in tutte le sfumature e dare, così, lo scossone che serve non solo per soggetti prevaricatori ma anche per le anime supine ed acquiescenti. E’ certo che le osservazioni ed i rilievi che stocca Davide sono sintomo di (in)sofferenza per il generale degrado che alligna in quest’epoca, tendente a quella descritta in Controcultura che riserva in chiusura dell’album.

Benché non inventi nulla, occorre, però, dar merito a Davide che da anni tenti di elegantizzare certi schemi cantautorali senza farsene un vanto, esponendo le sue idee con semplicità e debolezza umana e con l’ispirazione di uno che fa il tifo per la vita, volta a stanare i ripostigli reconditi dei buoni sentimenti. Oltre a Ultravivere ci piace che rimanga, anche in futuro, un convinto “Ultrà(del)vivere”.

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In dettaglio

  • Anno: 2020
  • Durata: 27:31
  • Etichetta: New Model Label

Elenco delle tracce

01. Tutto è guerra
02. Un pescatore
03. Smontati la testa
04. Ultravivere
05. Terra straniera
06. O.P. blues
07. Intercity blues
08. Aria diversa
09. Controcultura

Brani migliori

  1. Terra straniera
  2. O.P. blues
  3. Un pescatore

Musicisti

Davide Solfrini: voce, chitarra, basso, synth, tastiere - Tommy Graziani : batteria - Cristian Bonato : synth - Andrea Angelotti : percussioni