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Paolo Cattaneo

Una piccola tregua

C’è una trama sottile che unisce tutti i lavori di Paolo Cattaneo, cantautore bresciano che si contraddistingue per un percorso all’insegna dell’eleganza e dello stile. E’come se ogni suo disco fosse collegato al precedente e ne costituisse in un certo senso l’evoluzione. Così è anche nel caso di questo recente Una piccola tregua, uscito sia nel formato cd tradizionale che nello spettacolare formato dell’album a 33 giri, che presenta una linea estetica di rara bellezza. Il colore dominante del disco è il bianco, bianca è la copertina e bianche sono pure le scritte. Nella cover e nel booklet il bianco è macchiato da qualche tinteggiatura di scuro, una roccia, l’incedere di una figura incurvata tra la neve, un pino, l’uomo/artista che sta ritto in piedi su un masso che fuoriesce dalla neve. Così è anche il suono, bianco, perché non disturba, avvolge, accompagna, aiuta. Ed è chiazzato anch’esso, dal ritmo, che è una delle caratteristiche sonore di Paolo. E’un ritmo elettronico, un loop che ritorna mentre le tastiere riempiono sommessamente ma intensamente le pareti sonore delle canzoni.

E’ intrinseco dei dischi di pregio non svelarsi subito al primo ascolto, ma stare lì, quieti, quasi ad aspettare che l’ascoltatore chieda loro qualcosa. Tutto ciò vale per Una piccola tregua, bisogna starci su un album come questo, coccolarlo, fargli compagnia, metterlo in sottofondo, poi alzare il volume. Una piccola tregua, ma forse lo dice già il titolo, è un disco che chiede tempo, riflessione, respiri lenti e profondi. E’ un approccio che probabilmente dovremmo avere verso tutti i dischi, per questo è richiesto assolutamente. Non è un caso se tutte le canzoni partono lente, come se avessero bisogno di entrare a passo felpato, per poi accelerare, lasciando spazio a incursioni ritmiche, a volte solo accennate, come in Fragili miti, che chiude il disco, altre volte invece che predominano sulla melodia, come in Transparente.



Non sono però solo i suoni ad affascinare, in Una piccola tregua troviamo dei versi bellissimi, poetici, incisivi: “Se il tuo male fosse un cane mi lascerei sbranare lacrime e carne - Se la tua sete fosse un fuoco mi lascerei bruciare lacrime e carne”. Questo grazie anche all’aiuto dell’amico Giovanni Peli, storico collaboratore di Paolo, del cantautore Ettore Giuradei, di Luciana Landolfi, di Stefano Diana, di Ella Bordeaux e di Lele Battista, che collaborano con lo stesso Paolo Cattaneo nella stesura dei testi del disco. Ed è proprio Lele Battista, altro amico e collaboratore di vecchia data di Paolo Cattaneo, protagonista ad inizio carriera dei La Sintesi e figura importante dell’arte musicale italiana, che segna la sua partecipazione al progetto scrivendo con Paolo un paio di testi, tra cui Se io fossi un uomo, brano surreale aperto da una lunga suite strumentale, che decolla in un crescendo con le voci dei due amici cantautori che si inseguono e si accavallano. “E’ strano che amore per me era un’altra parola prima di te”, una frase lontana anni luce dalla retorica purtroppo spesso imperante nelle canzoni d’amore italiane. Un disco importante, che conferma la statura di Paolo Cattaneo e lo inserisce ormai senza alcun dubbio nella fascia alta della canzone d’autore italiana e dimostra che la qualità non abita solo nelle grandi metropoli ma sgorga senza soluzione di continuità anche dalla grande provincia italiana.

Foto di Ilaria Magliocchetti Lombi dal sito ufficiale www.paolocattaneo.it

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Matteo Cantaluppi e Paolo Cattaneo
  • Anno: 2017
  • Durata: 45:22
  • Etichetta: Eclectic

Elenco delle tracce

01. 2905
02. Trasparente
03. Ho chiuso gli occhi                                                                                                              04. Il miracolo    
05. Due età un tempo
06. Questa vita al volante
07. Se io fossi un uomo (feat. Lele Battista)
08. Confessioni per vivere
09. Sottile universo
10. Bandiera
11. La strada è tutta libera
12. Fragili miti

Brani migliori

  1. Trasparente
  2. Il miracolo
  3. Confessioni per vivere

Musicisti

Paolo Cattaneo: voce, cori, clap, pianoforte, celesta  -  Emanuele Maniscalco: pianoforte  -  Fulvio Sigurtà: tromba, fx  -  Andrea Lombardini: basso  -  Nicola Panteghini: chitarra elettrica  -  Matteo Cantaluppi: eco guitar, synth, batterie elettroniche, programmazioni  -  Fidel Fogaroli: rhodes  -  Andrea Belfi: batteria  -  Beppe Facchetti: batteria  -  Phil Mer; batteria, percussioni  -  Carlo Cantini: violini  -  Giovanni Peli: voce