Tino Tracanna Quartet
La formazione è quella classica, assolutamente la più classica, quasi un voler mantenere i contatti con la tradizione; ma già dalle prime note di Assenza ed essenza si capisce che lo svolgimento del tema non sarà, almeno in linea generale, quello che ci si attende.
Strane “aritmie”, atmosfere quasi “gotiche”, o per lo meno inquietanti, insomma un approccio che mette subito l’ascoltatore sul chi vive, perchè l’album realizzato da Tino Tracanna è tutto fuorché omogeneo; ha sì una sua logica, che si basa però sulla ricerca di differenti “modi” di elaborare gli spunti jazzistici, ed in questo approccio il sassofonista trova sponde assolutamente partecipative nei suoi compagni di viaggio.
Massimo Colombo esprime il suo pianismo disinvolto, sciolto, fatto di accentazioni e “scomparse”, non lineare ed a tratti, per così dire, eccentrico; Marco Micheli è solido, un’ancora davvero robusta attorno a cui poter costruire in totale libertà; Francesco Petreni è quel drummer un po’ folletto che ti lascia andare e poi ti viene a recuperare, dall’apparenza “anarchica” ma dalla presenza costante e sicura: Ad intonar canti, ad esempio, ne fa percepire l’eclettismo.
Ci sono, è vero, momenti più rilassati, perché altrimenti la tensione ritmica potrebbe diventare eccessiva, e Fata si pone, ma quasi a metà album, come attimo di riflessione e di approccio più “classico”; il fatto è che l’esuberanza del quartetto, l’inveterato desiderio di “inventare”, di creare, riparte immediatamente, ed il brano Punti di vista è quasi una dichiarazione d’intenti, nel titolo e nell’esecuzione.
Un’ora, il titolo dell’album, più o meno anche la sua durata, un caso, forse... certamente in questi quasi sessanta minuti il Quartetto del sassofonista livornese si mette in gioco completamente, ponendo sul tavolo esperienza ed azzardo, conoscenza e ricerca, senza sentire addosso la costrizione del “risultato a tutti i costi” ma, da consumati “mercanti”, ponendo in bella evidenza una “mercanzia” così differenziata da non poter non attirare l’attenzione. D’altro canto non c’è nessun trucco, nessun effetto speciale gratuito, ma semplicemente un’”insana” passione che conduce non solo a voler sparigliare le carte, ma soprattutto, perchè no, ad inventare un gioco nuovo, diverso, intrigante.
01 Assenza ed essenza
02 Il mercato dei pazzi
03 Insidia ipnotica
04 Stroke 1
05 Ad intonar canti
06 Fata
07 Stroke 2
08 Punti di vista
09 Narciso
10 Controfase
11 Fata
12 Raymond
13 Stroke 3
14 I cicli dell’anima
Tino Tracanna: tenor
and soprano sax
Massimo Colombo: piano
Marco Micheli: bass
Francesco Petreni:
drums