Mario Mariani
Un non-luogo come sorgente di cascate di brividi, come tempio di suoni emozionanti di pura evocatività, da ascoltare con il cuore in gola nel loro “accadere”. Il primo album di pianoforte solo del pesarese Mario Mariani, che ha alle spalle molte esperienze prestigiose come musicista e concertista in Italia e nel mondo, così come autore di colonne sonore per cinema, teatro e televisione, è un corpo ora doloroso e tonante (come nel sovrapporsi del piano alla clavietta nell’ottima, triste Bausch), incarnazione di immagini cinematografiche, ora gonfio di lieve ed elegante tristezza, ora umorale, pronto in modo giocoso ad emulare la varietà di atmosfere e suoni naturali al mutare delle condizioni atmosferiche (Variazioni sulle previsioni del tempo).
Un’interpretazione briosa ed intensa si fonde all’improvvisazione più liquida e brillante e ad una scrittura che vivacemente orchestra picchi emotivi e rallentamenti; essa segue inoltre la danza leggera di sensazioni umbratili, che palpitano di tese malinconie piovose (si ascolti la delicatezza romantica e drammatica di Notturno rumeno), si tingono di distesa grazia e seguono pericolose curve emozionali (Cagliostro).
I brani di questo disco, che porta la prefazione di Stefano Bollani, possiedono nei suoni l’incanto magico della limpidità profonda e struggente della musica classica e colta, ma anche il potere di suggestione e l’intensità cangiante della musica cinematica, sicché di nota in nota, come dinnanzi al dipanarsi di un’imprevedibile storia di pellicola, non si sa mai in quali atmosfere si sarà immersi, quali colpi di scena mozzafiato turberanno i protagonisti, quale epilogo ricomporrà gli equilibri delle note, ora violente, ora placide, del piano, volubile come il più avvolgente e tentacolare dei mari.
Diffondono un’inquietudine affilata i suoni tempestosi che aprono la lunga Bitume Sonata, ottenuti percuotendo, pizzicando o strisciando le corde del piano con oggetti percussivi; lo stesso titolo di questo brano porta l’opera in copertina realizzata appositamente dal pittore estremo Giuliano Del Sorbo nel 2008, che sembra tracciare con segni terrosi l’arrembaggio dei molteplici suoni del piano. Essi fanno invece sottili come uno spiffero incerto tra il risuonare dei bassi, fantasie di note irrequiete e il “buzzing” del kazoo in Piano, raga. Infine note rade e gravi tengono desta l’attenzione, seminando palpabile suspense, anche in Nidra, che si fa agitata e tenebrosa.
Da parte di un artista affascinante (che ha persino eletto a sua residenza sperimentale-musicale per un mese intero una grotta dell’Appennino umbro-marchigiano la scorsa estate), un disco ispirato e mosso, che permette di “vedere” l’anima mobile dei suoni, fonte infinita di sensazioni oblique e visioni.
01. Bausch
02. Variazioni sulle previsioni del tempo
03. Notturno rumeno
04. Cagliostro
05. Bitume Sonata
06. Piano, raga
07. Nidra
Mario Mariani: pianoforte, clavietta, kazoo, oggetti