AA.VV.
Questo disco è il risultato di un progetto sostenuto da Flavio Poltronieri pensato e nato per il raduno dei fans del bardo canadese Leonard Cohen tenutosi quest’anno a Cracovia. Premetto di non amare particolarmente i tributi ad artisti, ancor più se viventi, e di preferire sempre e comunque le versioni originali. Però, talvolta, non tutto è come sembra.
È vero che tradurre è un po’ tradire e di questo Poltronieri è ben conscio, se nel 2001 aveva intitolato un altro disco tributo a Cohen utilizzando l’espressione francese Comme traduire L. Cohen barrando però “m” e “u” e trasformando così il titolo in Come tradire L. Cohen.
E’ ovvio che il risultato finale di un’operazione di questo genere sia strettamente legato alla perizia e alla sensibilità con cui il traduttore procede nel proprio lavoro e qui Poltronieri, ove non ha agito in prima persona, si è affidato a uno dei massimi traduttori italiani di Cohen, ossia il cantautore veronese Marco Ongaro, qui interprete per altro della canzone Lasciai una donna ad aspettare, coadiuvato in alcuni casi da Arvati un proprio allievo. Questo dal punto di vista dei testi, ma si sa che le canzoni non sono poesie, sono in realtà una miscela indissolubile tra testo e musica e sotto questo secondo aspetto, c’è da dire che gli artisti che hanno partecipato al progetto, per lo più veronesi ma vi troviamo anche musicisti torinesi, romani, fiorentini, liguri, le cui collaborazioni sono nate su suggerimento del veronese Ruben, hanno arrangiato i brani ammodernando ove ce n’era bisogno e affrontando il proprio pezzo con “armi” spesso differenti.
C’è chi come Marcella Garuzzo ha preferito affrontare il viaggio in solitaria voce e chitarra, chi come Renzo Cozzani e Valentina Amandolese ha cantato e suonato tutto in proprio, chi come Massimo Lajolo e Alessandro Hellmann si sono affidati alle mani del proprio gruppo musicale (rispettivamente gli Onde medie e i DeepAKT), chi si è affidato a sonorità prettamente acustiche come Raffaella Benetti, Laura Facci, Veronica Marchi o Fabio Fiocco, chi invece come Stefano Orlandi o John Mario ha scelto sonorità più elettriche e questi sono solo alcuni dei protagonisti.
Insomma ce n’è per tutti i gusti e il disco, seppure per motivi contingenti non omogeneo, abbia una propria validità intrinseca nel tentativo, per altro riuscito, di diffondere l’arte di un poeta straordinario come Leonard Cohen, qui colto nell’affrontare i suoi temi più cari come ben si evince dal titolo del disco e il tutto attraverso l’uso dell’italiano. Da sostenere.
http://www.leonardcohenfiles.com/vestito.html
01. Chi col fuoco? (Who by fire?) - Dimitri Niccolai
02. Lungo fiumi oscuri (By the rivers dark) - Massimo Lajolo
03. La finestra (The window) - Laura Facci
04. Il capitano (The captain) - Massimiliano D'Ambrosio
05. Un miglio in fondo al cuore (A thousand kisses deep) - Veronica Marchi
06. La legge (The law) - Alessandro Hellmann
07. Vetri (Iodine) - John Mario
08. Nell'oscurità (In my secret life) - Marcella Garuzzo
09. Prendi questa voglia (Take this longing) - Renzo Cozzani
10. Storia di Isacco (Story of Isaac) - Valentina Amandolese
11. La ballata della cavalla assente (The ballad of the absent mare) - Ruben
12. Storie di strada (Stories of the street) - Giambattista Bodei
13. Libertà per un po' (Tonight will be fine) - Stefano Orlandi
14. Il modo di dire addio (Hey, that's no way to say goodbye) - Raffaella Benetti
15. Lasciai una donna ad aspettare (I left a woman waiting) - Marco Ongaro
16. Ecco qui (Here is it) - Giovanni Peli
17. Fino alla fine dell'amor (Dance me to the end of love) - Fabio Fiocco
Dimitri Niccolai: vocal (1), electric piano (1), synthesizer (1), programming (1) Massimo Lajolo: vocal (2), guitars (2), piano (2), keyboards (2) Massimo Lisa (Onde medie): bass (2) Giovanni “Don Pablo” Marotta (Onde medie): percussions (2), effects (2) Donata Guerci (Onde medie): vocal (2) Laura Facci: vocal (3) Claudio Moro: guitars (3) Massimiliano D’Ambrosio: vocal (4) Fabrizio Guarino: guitar (4), programming (4), choir (4) Veronica Marchi: vocal (5), guitar (5) Maddalena Fasoli: violin (5) Ilaria Fornasini: cajon (5) Alessandro Hellmann: vocal (6) Gianfilippo Pascolini (DeepAKT): electric bass (6), choir (6) Walter Zanzara (DeepAKT): piano (6), melloton (6), celeste (6), electric guitar (6), programming (6), choirs (6) John Mario: vocal (7), bass (7), synthesizer (7), electric guitar (7) Giacomo Torreggiani: electric guitar (7) Fabio Fila: drums (7) Giovanni Massari: electric guitar (7) Marcella Garuzzo: vocal (8), guitar (8) Renzo Cozzani: vocal (9), acoustic guitar (9), acoustic bass (9), harmonica (9), percussions (9) Valentina Amandolese: vocal (10), all instruments (10) Ruben: vocal (11), guitar (11) Carmelo Leotta: contrabass (11) Giampy Righetti: guitar (11) Giambattista Bodei: vocal (12) Michele Bortolotti: guitars bass (12) Ottavio Giacopuzzi: soprano sax (12) Stefano Orlandi: vocal (13) Giovanni Ferro: electric guitar (13) Gaetano Fiorin: acoustic guitar (13) Stefano Gnesato: bass (13) Oskar D’Offria: harmonica (13) Massimo Rubulotta: bongos (13) Raffaella Benetti: vocal (14) Alessandra Bearzatti: piano (14) Maria Odorizzi: violin (14) Anna Zerlotto: contrabass (14) Marco Ongaro: vocal (15) Gandalf Boschini: programming (15) Giovanni Peli: vocals (16), guitars (16) Silvio Uboldi: electric piano (16), synthesizer (16), glockenspiel (16) Isacco Zangola: drums programming (16) Michele “Brillo” Maulucci: contrabass (16) Fabio Fiocco: vocal (17), fisarmonica (17) Fabio Casotto: bass (17) Andrea Marchioretti: drums (17)