Opus Avantra
Parafrasando il titolo di un
volume scritto da Mario Giammetti alcuni anni fa, e dedicato ai Genesis, il
progressive italiano è davvero una sorta di “fiume in costante cambiamento”. Perché
l’episodicità iniziale della riproposizione dei gruppi e degli artisti
considerati storici ha lasciato spazio negli ultimi tempi ad un sistematico
recupero e ad una ricerca quasi filologica del patrimonio culturale, artistico
e musicale che questo fenomeno ha espresso in un periodo tutto sommato breve ma
di grande, grandissima densità.
E se questo rinnovato interesse travalica
i “soliti” nomi come PFM, Banco, Le Orme, New Trolls e giunge anche a
protagonisti che già allora erano considerati “di nicchia”, allora significa
che il solco lasciato da questi musicisti è molto più profondo di quanto non si
sia mai stimato.
Opus Avantra prima che un gruppo musicale fu, per propria stessa
ammissione, un progetto culturale, un esperimento di “fusion” ante litteram in
cui la ricerca e la sperimentazione sonora vennero portati davvero agli
estremi: già si parlava di musica sperimentale, di fusione tra generi
differenti (elettronico, operistico, poliritmico, politonale, classico, jazz,
etnico, in parte anche rock); eravamo nella prima metà degli anni ’70, e molti
di questi termini sarebbero emersi definitivamente solamente parecchi anni
dopo.
In questo dvd live, registrato al
Club Città di Tokio, Opus Avantra ripropone pressoché totalmente quel magma
compositivo che, all’epoca, li aveva portati ad essere considerati un gruppo
colto, elitario nel senso positivo del termine, in quanto assolutamente di non
facile ascolto e dunque una band che richiedeva un approccio molto serio e
profondo all’ascoltatore che si avvicinava ai loro suoni.
Viaggio Immaginario va
visto ed ascoltato con estrema attenzione, perché nelle tracce dei quattro
album riproposti si possono ritrovare praticamente tutti gli stimoli, le
suggestioni, i percorsi che il progressive italiano espresse in modo spesso
autonomo, mantenendo sovente una certa distanza anche dal più famoso e diffuso
fenomeno che arrivava dalla Gran Bretagna.
Da “Introspezione”
(1974)
01. Introspezione
02. Les plasir
sont doux
03. La marmellata
04. L’altalena
05. Monologo
06. Il pavone
07. Ah, douleur
08. Deliee
09. Oro
10. Rituale
Da “Lord Cromwell”
(1975)
11. Sloth
12. Gluttony
13. Flowers on pride
Da “Strata” (1989)
14. Quiete e tumulto
15. Canto alla notte
16. Canto incompiuto
17. Fase dello specchio
Da “Lyrics” (1995)
18. Ballata
19. Lirica metafisica
20. Canto a un dio nascosto
21. Danza arcana
22. Meditazione
23. Il Pavone (encore)
Donatella Del Monaco: voce, testi
Alfredo Tisocco: direzione, tastiere, composizione
Giorgio Bisotto: filosofo, istrione
Valerio Galla: batteria, percussioni
Mauro Martello: flauto traverso, flauti etnici
Anca Elena Botezatu: violino
Ioana Ionescu: violino
Alexandra Butnaru: viola
Violeta Loredana Dumitru: violoncello
Alan Walter Bedin: luci, scenografie