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Beppe Gambetta

Where the wind blows/Dove tia o vento

All'inizio dell'estate Beppe Gambetta ci ha regalato un nuovo disco. Il prima da songwriter (accompagnato da Rusty Holloway al basso e Joe Bonadio alle percussioni), incasellato nel novero dei suoi tanti figli, col numero quattordici ricamato sulla culla. Un figlio dolcissimo, delicato, che, per una sana contraddizione in termini, ha sulla carta d’identità il cognome del babbo e il nome di Dove tia o vento, a dimostrazione di come la ricerca interiore, umana, sonora, musicale, non trovi mai un punto negli animi sensibili e curiosi (come il suo).

Non ha bisogno di grandi presentazioni, lui, figura di spicco e di consumata sapienza nel panorama della chitarra internazionale; lui, grande camminatore sulla via del blues, del country e del folk, ma anche amante di uno dei grandi padri della sua Genova, Faber; lui, costruttore instancabile di quella Musica nostra, come titola la prima traccia del disco, quasi soffiata e sussurrata, che introduce in punta di piedi a un lavoro di mirabile fattura. Gambetta ha coniugato tutte queste arterie che lo attraversano da sempre in dieci tracce lasciando che si muovessero su tre lingue, l’italiano, l’inglese e il genovese, senza forzare, ma permettendo che il pezzo dettasse la necessità, che si adagiasse sull’onda dell’espressione, scegliendo il linguaggio necessario. Dove tia o vento, title track (vedi il video), arriva al quinto gradino e segna una cesura. Già, perché se fino a questo punto si camminava leggeri tra il gentile pezzo di apertura, due brani strumentali (Sunrise melody  e Forget about me not) e uno in inglese (più vicini a quello che di lui conosciamo), al passo successivo si comprende immediatamente tutto l’intento, l’obiettivo, si percepisce come l’uso della lingua genovese, così tronca e poetica, sia necessaria a raccontare, in un dondolo di sensazioni soniche e quasi visive, l’incoerenza di una città impastata di bellezza commovente e segnata da mille ferite, alluvioni, crolli, marinai, partenze, migrazioni e nòstoi (ritorni).

Il tutto come grande metafora di vita, soprattutto se si pensa che questo lavoro sia figlio di uno stop in cui, il senso dei pezzi che nascevano, diventava altro, man mano che fuori dalla finestra il mondo andava a pezzi sotto l’egemonia di un virus. Per una strana magia, molti brani sono stati scritti tempo fa, con un visionario e profetico presentimento, arrivando al momento giusto per parlare. Lament racconta la tristezza, in Sunrise melody c’è tutta la speranza propiziatoria da rintracciare nel sole che nasce, Forget about me not tratteggia la voglia di danzare. Gambetta si è riscoperto altro, ha sperimentato la canzone, dandosi una veste inedita, rispondendo con l’arte alle avversità: «Succede spesso che l’artista scopra le proprie risorse e la propria espressione artistica strada facendo. A volte si scopre una propria dote per caso, altre volte questo deriva dall’esigenza di produrre bellezza con i pochi mezzi del mondo indipendente (come nei piccoli circhi dove il bigliettaio fa anche il clown e il domatore di coccodrilli e vende zucchero filato nell’intervallo). Il mio percorso è iniziato come chitarrista acustico innamorato della musica americana, con il tempo sono nati il viaggiatore, il ricercatore, il cantante, l’arrangiatore, il tecnico del suono, il produttore di spettacoli, l’insegnante e oggi il chitarrista elettrico e il cantautore. Fino ad ora provavo una forma di pudore e riservatezza che mi impediva di scrivere canzoni. Con questo lavoro sono riuscito a superarla e ora aspetto il giudizio di chi vuol bene alla mia musica per decidere se potrò continuare anche in questa direzione».

Dove tia o vento è un disco prezioso, da conservare sul comodino e consumare lentamente. Parla piano e corre forte. E dà sollievo. Visti i tempi, conviene tenerlo stretto, prima che il vento se lo porti via, dove non si sa. 

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In dettaglio

  • Anno: 2020
  • Durata: 35:43
  • Etichetta: Borealis Records

Elenco delle tracce

01. La musica nostra

02. Sunrise melody

03. Wise old man

04. Forget about me not

05. Dove tia o vento

06. Lambertville waltz

07. Fighting while we can

08. Amica Libertà

09. Lament

10. Hide and seek

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