Margareth
Diciamolo senza timore di essere smentiti: è difficile trovare in giro un disco d’esordio così compatto, calibrato, suonato con decisione e profondità espressiva. White Lines è il frutto del lavoro svolto dai Margareth in un periodo di tempo dove, oltre a metabolizzare diversi cambi di line-up, hanno registrato una serie di demo che, visti i buoni risultati, hanno portato tutti gli ingranaggi all’esatta messa a punto.
Dieci brani stipati in poco più di mezz’ora, dall’ambientazione principalmente acustica, dove emergono una serie di ascolti ed esperienze fatte proprie (Doors, Calexico, psichedelia assortita) e riversate in un suono personalissimo. I nostri si distanziano con disinvoltura dalla consueta forma canzone, lasciando che le melodie si sovrappongano delicatamente, fino a creare un insieme dal grande appeal.
Le linee bianche sono tracciate seguendo una filosofia compositiva che in taluni casi parte dalle tranquille movenze di una ballad e si evolve fino ad esplodere in poderose muraglie sonore (“Home Sweet Home”, “The Gate”). In altri passaggi è la spensieratezza mista a sarcasmo a fare da tema conduttore (“Mama Take My Girl Away”), mentre nel resto del lavoro vanno segnalati gli interventi del pianoforte, e soprattutto della tromba, capace di allargare una cubatura timbrica in espansione continua. Prova che sa di piena maturità.
01. I Get Along
02. Mad Man’s Poem
03. Horizon
04. Night Talker
05. Thinkin’ About Sex
06. Mama Take My Girl Away
07. In Love with a Freak
08. Home Sweet Home
09. This Town
10. The Gate
Alessandro Benvegnù: basso, voce
Paolo Brusò: voce, chitarra
Alessandro Fabbro: piano, tromba,
voce, didjeridoo
Niccolò Romanin: batteria, percussioni