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Enrico Rava

Wild Dance

Vari elementi connotano questo nuovo lavoro di Enrico Rava, di cui ci occupiamo nel momento esatto in cui vede la luce sul mercato discografico. Intanto il fatto che, a gennaio (quando l’album è stato inciso), Rava già era come se avvertisse che di lì a qualche mese il grande Ornette Coleman, padre del free jazz, se ne sarebbe andato (ciò che è accaduto l’11 giugno), predisponendo questo che alla sua musica (soprattutto al particolarissimo, riconoscibilissimo magnetismo dei suoi temi) è di fatto una sorta di omaggio, con almeno cinque brani (Infant, Wild Dance, Cornette, Overboard e Happy Shades) che ne riecheggiano più o meno esplicitamente le atmosfere. Il più diretto, Cornette, rimanda poi a quel Cornettology che compariva in “Tribe”, album del 2011 che con Wild Dance condivide pure un tema, F. Express, nonché due musicisti oltre a Rava: Gianluca Petrella, qui presente a intermittenza quanto massicciamente, e Gabriele Evangelista.

Fatto un po’ di opportuno ordine, entriamo più nel dettaglio fra le pieghe del lavoro, che mantiene il taglio contemplativo e sospeso tipico della musica di Rava, ma rispetto al recente passato ne accentua i rimandi a una danzabilità rotonda, un’estroversione ritmica, una vivacità, un sentire gioiosamente quanto obliquamente allusivo che sono componenti non secondarie della poetica raviana, ma che qui trovano un’espressione particolarmente incidente e diretta.

E’ all’opera l’attuale quartetto del trombettista con Petrella, suo storico sodale (da almeno una quindicina d’anni), ospite. La partenza ci offre una volta di più il Rava più pacato, astratto e sognante, mentre sempre morbido, ma più cadenzato, si sviluppa subito dopo Space Girl. Entrambi i brani sono in quartetto, con Petrella che fa il suo ingresso in Don’t (si noti la stringatezza dei titoli, in qualche modo à la Steve Lacy, altro storico coéquipier di Rava, anche se qualche decennio prima), in cui s’iniziano a gustare gli intrecci tromba/trombone che caratterizzeranno il resto del CD. Molto più acceso, viscerale, Infant, ancora in quintetto, mentre nel successivo Sola, aperto dal solo contrabbasso, torna in sella il quartetto. Si prosegue con questa alternanza nei brani che seguono, con punte di eccellenza per Not Funny, di estrema eleganza e souplesse (e gustosi contrappunti tra i fiati), il già citato trittico ornettiano Cornette/Overboard/Happy Shades e la soffice Improvisaton a cinque che è poi l’unico episodio non firmato dal solo Rava (ma collettivamente, com’è logico). Impeccabile, come sempre in casa ECM, tutto ciò che sta intorno alla musica, servendola nel migliore dei modi.   

Testo e Foto di Alberto Bazzurro

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Manfred Eicher
  • Anno: 2015
  • Durata: 66:48
  • Etichetta: ECM / Ducale

Elenco delle tracce

01. Diva
02. Space Girl
03. Don’t
04. Infant
05. Sola 
06. Not Funny
07. Wild Dance
08. F. Express
09. Cornette
10. Overboard
11. Happy Shades
12. Monkitos
13. Improvisation
14. Frogs

Brani migliori

  1. Infant
  2. Cornette
  3. Overboard

Musicisti

Enrico Rava:  tromba  -  Gianluca Petrella: trombone  -  Francesco Diodati: chitarra  -  Gabriele Evangelista: contrabbasso  -  Enrico Morello: batteria