Motus Laevus
Il progetto Motus Laevus nasce dall’unione di tre musicisti di prim’ordine, affermatisi tutti nell’ambito che gravita attorno al jazz italiano. Tuttavia la loro prima opera in studio, dal titolo Y uscito a giugno 2020 (Felmay Music), non è altrettanto facilmente inquadrabile in un genere preciso, a partire dalla prima distinzione: se si tratti di un’opera strumentale o cantata. Perché a ben vedere una voce c’è, ed è quella della bravissima Tina Omerzo, pianista, cantante e compositrice di origini slovene, ma la voce è usata letteralmente come uno strumento, teso ad arricchire e speziare gli arrangiamenti.
Dicevamo che Motus Laevus è formato da un trio e dopo aver presentato Tina Omerzo, parliamo adesso di Edmondo Romano, fondatore del progetto, polifiatista e compositore attivo da 35 anni nel mondo della musica etno-folk, già membro degli Avarta, mentre Luca Falomi, chitarrista, arrangiatore, autore, così come Romano ha nel suo curriculum decine e decine di collaborazioni con artisti di riferimento e non solo in campo jazz. Tra le altre cose, Falomi nei mesi scorsi è uscito anche con un “Esperanto”, un progetto suggestivo condiviso con Riccardo Barbera e Rodolfo Cervetto uscito per Da Vinci Jazz, oltre a ricordare con piacere che nel 2017 è stato uno dei due vincitori della sez. Strumentale de L’Artista che non c’era, il Premio organizzato da L’Isola.
Come accennato all’inizio, in Y, Romano, Odezo e Falomi (qui nella foto) fanno confluire jazz, world music, pianistico, lirica e folk, grazie anche al contributo delle parti ritmiche affidate ai due ospiti dell’opera Rodolfo Cervetto (batteria) e Marco Fadda (percussioni). Un connubio teoricamente complesso ma vincente nella sostanza, fatto di continue metamorfosi, improvvisazioni, crescendo e silenzi. Non ci sono schemi fissi, le armonie e le scale si fanno ricercate e gli arrangiamenti sono degni di una colonna sonora di un colossal hollywoodiano; l’ascoltatore si ritrova catapultato in un film d’azione ambientato in Medio Oriente, tra fughe e inseguimenti, avventure esotiche e danze del ventre ma nello stesso si viene trasportati in panorami di dune e oasi, di silenzi senza tempo.
Motus Laevus in latino significa “senso antiorario” oppure semplicemente senso contrario, e veniva usato talvolta per riferirsi all’Oriente. Esprime il “tutto e il contrario di tutto”, la volontà di avere infinite forme. Similmente, il titolo Y esprime un messaggio apparentemente semplice, composto da una sola lettera, ma dagli infiniti usi e semantiche nella storia.
Smirneka apre le danze, ed è un energico tradizionale turco incentrato sui fiati e sulle scale armoniche, Nekaj je na tebi è una poesia slovena musicata dalla Omerzo dalle atmosfere più dolci e delicate, mentre 3 Days Ago è uno snodo fondamentale: un tema delicato, appena accennato da piano e chitarra elettrica, che cresce e si sviluppa, e viene riproposto trasformato nel ritmo e negli accenti dal sapore progressive rock. Poi la scena (ormai siamo nel mood di un film…) muta ancora e culmina col finale. 3 versioni del tema, come 3 sono i giorni del titolo. L’opera procede tra l’etnicità vigorosa di A Call For The Winds, la delicatezza di Novembre e si chiude col ritmo balcanico di Shanfara.
Badate bene: non è un disco dall’ascolto immediato. Il tutto si apprezza appieno dal secondo ascolto in poi. È una vera e propria opera per gli ascoltatori attenti, che poco o nulla concede al “mainstream” (che esiste anche nella musica strumentale), un lavoro che sarà certamente gradito agli appassionati e agli amanti dei dettagli, delle sfumature. Con il giusto coinvolgimento e la giusta predisposizione ci si può immergere nelle atmosfere e farsi portare nei luoghi dell’anima che i musicisti hanno scelto per questo infinito viaggio.
Se volete un consiglio mettetevi comodi, prendete una porzione di popcorn e il finale cambierà ogni volta.
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01. Smirneka (Greek/Turkish Trad.) 8.46
02. Nekaj je na tebi (T.Omerzo/M.Maljevac) 6.21
03. Gream paralele (Croatian Trad.) 2.46
04. 3 days ago (T.Omerzo) 7.26
05. A call for the winds (T.Omerzo) 5.55
06. Novembre (L.Falomi/M.Canepa) 7.24
07. Shanfara (E.Romano) 6.09
Tina Omerzo (voce, pianoforte, tastiere) - Edmondo Romano (sax soprano, clarinetti, chalumeau, fluier) - Luca Falomi (chitarra acustica, classica, baritono, 12 corde, elettrica, basso acustico)
Ospiti:
Marco Fadda (percussioni) - Rodolfo Cervetto (batteria)
Registrazione in presa diretta all’OrangeHome Records di Leivì da Raffaele Abbate