Furio Di Castri
Idea geniale, paradossale,
intrigante, il ragionare sul come un genio della musica moderna quale è, ancor
oggi e per molto tempo dopo la sua morte, Frank Zappa avrebbe concepito un album
dedicato ad un altro genio, jazzistico questa volta, quale è, per l’influenza
che ancora ispira, Thelonious Monk. Ed allora, per non scendere a livello di pura “coverizzazione”, la
citazione ci deve essere, ma deve essere velata, mai troppo esplicita, deve
apparire più nell’intenzione che nel reale svolgimento del brano: Skippy, brano di Monk, viene rielaborato
così come Twenty Small Cigars, pezzo
di Zappa, ma sono gli unici due episodi direttamente riferibili ai personaggi
che li hanno creati.
Zapping è composto (con l’esclusione dello standard Carolina Moon e di Born in the USB, del duo Nguyen
Le/Joel Allouche) interamente da
brani del contrabbassista italiano Furio
Di Castri, che ha cercato di concepirli come avrebbe fatto il “baffuto
Frank” pensando al pianista statunitense, operazione invero stuzzicante che ha
dato luogo ad un mix di stili variegato e multiforme e che avrebbe sicuramente
catturato l’attenzione dei due giganti ai quali è dedicato.
Un album certamente non per
puristi, perchè sono molte le variabili inserite, ma piuttosto diretto a chi
apprezza la capacità di sintesi preceduta da una molteplicità di input. Se si vuole
chiamarla “fusion”, a suo modo, perché no.
01. Jazz in the James Bondage
02. Skippy
03. Coffee break da Mario
04. God shave the Queen
05. Twenty Small Cigars
06. Facing the Beauty
07. Born in the USB
08. The Monk Page
09. Thanh Hoa Bridge
10. Carolina Moon
Furio Di Castri:
contrabbasso
Eric Vloeimans:
tromba
Mauro Negri:
sax alto e clarinetto
Nguyen Le:
chitarra
Rita Marcotulli:
piano
Joel Allouche:
batteria