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Clowns From Other Space

Zeng

Album di debutto per il quintetto proveniente da Teramo ed i Clowns From Other Space fanno subito centro: Zeng, curioso titolo quasi onomatopeico, colpisce in modo diretto e frontale, e fin dalla sua prima traccia, Shifted, paga il suo debito verso lo stile e l’approccio dei Radiohead. Dopodichè, detto di questa influenza che peraltro si trova in numerose band, segno che Yorke e compagni hanno già lasciato una traccia più che rilevante, la band non lesina davvero la propria capacità di gestire questa ascendenza così impegnativa, realizzando un lavoro vivace, ben eseguito, dai suoni brillanti e dagli arrangiamenti elaborati ma mai eccessivi.

Nove tracce in cui la ritmica gioca un ruolo fondamentale, perché segna in modo decisivo ed importante l’andamento dei brani, mentre le chitarre si giocano fra loro la creazione delle atmosfere, da quelle più “hard” e secche, ad altre più “spaziali”, ad esempio Wall of Tzu, in cui si incastrano in maniera esemplare riff pesanti ed aggressivi, arpeggi più morbidi e ricchi di riverbero, ed un solo finale dai toni psichedelici, acuto e lancinante. Il tocco personale della band si sente proprio non solo nell’esecuzione, ma soprattutto nelle scelte che hanno dettato la strutturazione dei brani: i suoni non sono mai ripetitivi, non ci si accontenta di avere uno stile più o meno coerente ma, all’interno di brani solo a volte simili fra loro, si cerca di sperimentare soluzioni sonore e timbriche differenti, che spaziano dal prog al post rock, passando attraverso la psichedelia, echi di post punk, bordate hard rock inframmezzate da schegge di post wave. How to become a fool è, nei suoi quattro minuti circa un’interessante mescolanza di Doors e Joy Division, cupa ed appassionata nel contempo.

Apparentemente, quindi, siamo di fronte ad un mix inestricabile e potenzialmente di difficile lettura che però, sorprendentemente, si rivela essere un lavoro coerente, con una logica e per certi versi un filo conduttore preciso in cui a variare sono proprio i dettagli musicali adattati ai singoli brani. Zeng, come lascia intuire il titolo, lascia davvero una traccia importante ed anche i richiami ad esperienze musicali precedenti non sono mai fini a se stessi, o semplicemente motivi di richiamo a storie importanti, ma costituiscono tasselli rilevanti, esperienze consolidate messe al servizio di un suono preciso e definito. Il passo per giungere ad una ulteriore personalizzazione artistica è davvero brevissimo e le doti di questi musicisti danno realmente l’impressione che sia, non solo fattibile, ma quasi necessario; dalla capacità di interpretare il proprio bagaglio storico a quella di inventarne uno del tutto autonomo.
Gli stimoli per crescere non mancano davvero.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Clowns From Other Space, Luca Rossetti, Cristopher Di Flaviano, Stefano Lelii
  • Anno: 2015
  • Durata: 36:27
  • Etichetta: Udedi Musica/Boleskinehouse Records

Elenco delle tracce

01. Shifted
02. Eze’s story
03. Wall of Tzu
04. Walled world
05. In the presence of the Lady Truth
06. Verve
07. How to become a fool
08. Postmodernism and corns
09. Scenes

Brani migliori

  1. Shifted
  2. Wall of Tzu
  3. How to become a fool

Musicisti

Cesare Di Flaviano: voce, chitarra  -  Stefano Castellano: chitarra, voce  -  Federico Camillini: chitarra  -  Matteo Sulpizi: basso, voce  -  Lorenzo Di Carlantonio: batteria