Le
festività natalizie sono strettamente legate al repertorio Gospel,
ovvero ai brani della tradizione afroamericana legati al riscatto
dalla schiavitù. Un repertorio ormai divenuto universale e che vede
molte formazioni vocali italiane in primo piano nella sua riproposta.
Per questa occasione “Cantare la voce”
abbandona la consueta indagine sui piccoli ensemble a cappella
italiani per presentare tre formazioni legate al Gospel in
rappresentanza di un vastissimo movimento e che si sono
particolarmente distinte per la loro attività nel
2009.
Partiamo
dal nord est con il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir,
fondato nel febbraio 2003 dal maestro Rudy Fantin e dal cantante
Alessandro Pozzetto. «La nostra formazione, spiega Pozzetto, è
composta da quindici coristi/solisti e da quattro musicisti
(pianoforte/tastiere, chitarra, basso e batteria) che accompagnano la
performance a seconda del progetto. Utilizziamo elementi di vario
tipo come funk, soul, rhythm'n'blues, jazz, rock legandoli
all'improvvisazione». Il vostro repertorio? «Non solo Gospel e
Spirituals ma anche brani di ispirazione religiosa contemporanei
come We worship You, Joyful e pop/rock (Police
e Queen). Parte del repertorio è contenuto nel nostro primo
Cd Xmas Album, uscito nel dicembre 2004 in allegato al
settimanale Il Friuli, ed in Ploe lagrimis tra cîl e
tiare, l'ultimo lavoro realizzato dal coro». Avete attività
collaterali? «Quella concertistica è legata al progetto benefico di
assistenza e recupero dei bambini di strada e delle loro famiglie ad
Addis Abeba (Etiopia) curato dalla Child Minders Association,
ma spesso ci esibiamo per comunità di recupero e per persone
disabili. Parallelamente ai concerti, la nostra associazione
culturale si occupa della didattica musicale dei bambini e degli
adolescenti attraverso il progetto Musica Maestro, per
diffondere nelle scuole primarie e secondarie la conoscenza del
Gospel e del canto moderno».
Incontriamo
in Piemonte il Sunshine
Gospel Choir. Come
spiega il direttore Alex
Negro:
«LfAssociazione
Culturale Sunshine, di
cui il coro fondato nel 1998 è parte integrante, ha fra i suoi
obiettivi istituzionali la divulgazione e la formazione musicale. Dal
2002 organizza e gestisce autonomamente corsi
di formazione di canto
Gospel e workshop
e sino ad oggi più di
250 persone fra i 14 e i 75 anni hanno frequentato i corsi di
formazione musicale. In quanti salite sul palco per i concerti? «Ci
sono 40 coristi coadiuvati da una voce solista (Beppe
Nicolosi) e da una
sezione ritmica professionista (pianoforte, chitarra, basso e
batteria). Proponiamo uno spettacolo che percorre tutta la storia del
Gospel: dai brani di provenienza spiritual, alle influenze Blues ed
R’n’B,
fino all'Hip-Hop. Voglio ricordare che nel 2001 ci siamo aggiudicati
il Gospel Jubilee Award
come “miglior
coro italiano distintosi per professionalità
ed impegnoh. Inoltre i nostri concerti spesso sono a sostegno dei
progetti solidali di associazioni». Dal sito si nota un'intensa
attività discografica...«Abbiamo cinque titoli: il primo One del
2001 ebbe tre ristampe nei primi 12 mesi, mentre l'ultimo,Merry
Christmas, è una
rivisitazione in chiave Gospel di celebri brani natalizi. Ma abbiamo
partecipato anche all'album Il
regalo di Natale di
Enrico Ruggeri, Andrea
Mirò e Quei
bravi ragazzi del
2007».
«The Pilgrims Gospel è nato per caso dodici anni fa proprio in questo periodo – spiega da Firenze il direttore del coro Gianni Mini _ : eravamo un gruppo di una decina di amici, volevamo regalare alla nostra parrocchia un Natale particolare e abbiamo studiato dei canti gospel. L'iniziativa ha avuto tanto successo e questa musica, che io studiavo da tempo, ci ha così appassionato che abbiamo deciso di proseguire questa avventura. Ora abbiamo oltre 60 iscritti all'associazione culturale The Pilgrims oltre a cinque musicisti professionisti che suonano con noi». Come si è sviluppata la vostra attività? «Oggi giriamo l'Italia, abbiamo partecipato a festival internazionali, abbiamo suonato con grandi nomi della musica – come Cheryl Porter -, ma l'entusiasmo è sempre quello dei primi giorni, accresciuto dall'aver trovato tanti altri cantanti che hanno deciso di vivere con noi il nostro progetto con la serietà e la professionalità che ci permettono di crescere giorno per giorno. Il 2009 è stato un anno intenso, abbiamo quasi esaurito la prima edizione del cd che porta il nostro nome e che riunisce alcune canzoni della storia dei Pilgrims. Per il prossimo anno abbiamo progetti ancora più interessanti, con lo stesso obiettivo dei primi giorni: portare la note della musica afroamericana nel cuore della gente».