Nella quinta
puntata della nostra rubrica dedicata al canto a cappella Michele Manzotti a
colloquio con i SeiOttavi, settetto
siciliano tra cinema e sperimentazione di nuove forme d’esibizione.
Stavolta
i protagonisti della rubrica vengono da Sud. I palermitani SeiOttavi, da
anni impegnati nel repertorio a cappella, hanno debuttato a Napoli con il loro
spettacolo Cinematica, dedicato alle colonne sonore. Al loro attivo
hanno anche la partecipazione al primo “X
Factor”, la vittoria a “Solevoci
Competition” e collaborazioni con i più importanti gruppi
stranieri del settore. Con Vincenzo Gannuscio andiamo alla scoperta
della formazione e dei suoi progetti, a partire dall'idea di Cinematica.
«Il progetto risale a qualche anno
fa quando decidemmo di intitolare un nostro concerto Il muto canta a cappella.
Si trattava di un concerto accompagnato da immagini che si configurava come un
percorso immaginario attraverso la storia del cinema. La scelta musicale però
non era strettamente legata alle colonne sonore, ma spaziava fra diversi
generi. A questa idea ha dato un forte impulso l'incontro con Morgan che
in una delle puntate di “X Factor” ci propose un medley di celeberrime colonne
sonore. Quell'esibizione fu una delle più apprezzate dal pubblico. “Cinematica”
nasce mettendo insieme queste due esperienze. Si tratta di uno show musicale
che attraverso colonne sonore (eseguite rigorosamente a cappella) racconta i
“nostri” capisaldi del cinema mondiale. Non potendo portare in scena
l’incredibile evolversi della storia del cinema universale, abbiamo scelto
alcuni capitoli tematici, che a nostro avviso racchiudono i temi più popolari,
rappresentativi e commoventi. Il viaggio di Cinematica diventa inevitabilmente
un racconto della storia del cinema, ma narrata a modo nostro, ricomponendo sul
palcoscenico quei tasselli ripescati nei nostri ricordi, che siamo certi
saranno in gran parte anche cari al pubblico».
Fare una produzione nuova è un modo diverso per far conoscere il canto a
cappella a un pubblico più vasto in Italia? «“Cinematica”
è uno show musicale, non un concerto. Lo spettacolo ci vede impegnati non solo
nel canto ma anche in movimenti coreografici e recitazione. Il risultato è
decisamente affascinante e per la particolare formula si presta ad un pubblico
più vasto che non sia solo quello degli appassionati del genere. Ma anche per
questi ultimi lo spettacolo sarà una sorpresa, si scoprirà infatti un modo
nuovo di concepire il canto a cappella che svincolandosi dalla formula
"concerto" si avvicina piuttosto al mondo del musical».
Durante “X Factor” avete lanciato molti appelli perché la discografia si
occupasse del genere a cappella. E' cambiato qualcosa? «Basta
ascoltare le radio o fare un giro nei negozi di dischi per capire che in Italia
purtroppo è cambiato ben poco sul versante della discografia. La musica a
cappella (ad eccezione dei Neri per Caso) continua ad essere rilegata in una
nicchia di mercato».
Lavorare in Sicilia piuttosto che al Nord presenta vantaggi o no per lo
sviluppo del canto a cappella? E a questo proposito riuscite a intravedere
l'inizio di un movimento? «Purtroppo dobbiamo constatare con
rammarico che in Sicilia si continua a far molta fatica a lavorare nel settore
dello spettacolo. Si tratta certamente di una difficoltà che non viviamo
soltanto noi che con il canto a cappella abbiamo scelto forse a priori quella
che a tutt'oggi continua ad essere una
nicchia artistica. Facendo un raffronto con le nostre esperienze in
varie città del nord Italia, crediamo comunque che la Sicilia potrebbe fare un
piccolo sforzo in più. Ancora il canto a cappella non ha quello spazio che
speravamo di trovare dopo la nostra esperienza televisiva che ritengo significativa.
Noi però siamo molto tenaci, lavoravamo già prima di “X Factor” e stiamo
continuando a farlo con grande dedizione e attenzione alla qualità e alla
ricerca musicale. Siamo convinti che pian piano riusciremo a far innamorare
sempre più persone (specialmente i giovani) di questo modo di fare musica».
Sette voci sono un numero non frequentissimo nelle formazioni a cappella. Come
vi comportate negli arrangiamenti? «La composizione del nostro gruppo
si è stabilizzata nel corso dei primi anni di attività. Abbiamo provato varie
formazioni prima di approdare a questa formula che per noi si è rivelata quella
giusta. Gli arrangiamenti non rappresentano una grossa difficoltà poiché
nascono al nostro interno. Vincenzo Biondo, Massimo e recentemente anche Alice
scrivono pensando direttamente alla nostra formazione».
SeiOttavi
Elisa Smeriglio
Alice Sparti
Chiara Castello
Kristian Andrew Thomas Cipolla
Vincenzo Biondo
Vincenzo Gannuscio
Massimo Sigillò Massara
Carlo
Gargano, ingegnere del suono
Discografia
InOnda, Autoprodotto, 2007