L’album Ovunque proteggi (2006) aveva immortalato per 13 tracce un equilibrio ideale tra le varie componenti della poetica caposseliana, istrionismo, intimismo malinconico, vivacità dai colori bandistici e fonti letterarie, che affondavano le loro radici fin nel mito. Dopo un disco così perfetto, andare avanti per Vinicio non era facile ...
Si presenta in linea con il nome del gruppo e le atmosfere del disco il booklet dell’ep dei Les Enfants, quattro amici ventenni milanesi al debutto discografico: l’incanto della semplicità segna i caratteri scelti per riportare i testi (che cercano di riprodurre la grafia ora nervosa, ora pi ... Leggi tutto »
I milanesi Iori’s Eyes, arrivano all’esordio su lp dopo due primi, apprezzati ep, And Everything Fits In The Yellow Whale (2008) e Matter of Time (2010), in cui Clod graffiava le pareti con una voce fragile, acerba ed acuta come quella di un adolescente. Proprio dell’adolescente il ... Leggi tutto »
Cantante e musicista (voce dei primi tre storici e seminali album dei Diaframma, attivo successivamente nel progetto Van der Bosch e poi con i (P)neumatica), artista figurativo, scenografo, sperimentatore mai stanco di alchimie multimediali, quasi cacciatore di sinestesie artistiche in grado di racchiudere fremiti chiaroscurali e in/visibili moti ... Leggi tutto »
Avrebbero potuto rifugiarsi in paradisi parnassiani, in un rassicurante cantautorato colto che li consacrasse senza scossoni, giunti al terzo album; invece gli Amor Fou ci prendono elegantemente a cazzotti, descrivendo le parabole di due rivoluzioni. La prima è nel microcosmo del gruppo: essa rimescola e scombina ogni traccia predefinita nei due ... Leggi tutto »
Musica di immagini: il “particular pop” chitarristico e strumentale di Francesco Di Giuseppe disegna orizzonti, tetti, le linee delle strade e i percorsi della lenta e fiera discesa della luce o del suo ritrarsi, inghiottita dal rosso maestoso del tramonto. É un’anima folk che si perde nella contemplazione “amorevole” di ... Leggi tutto »
C’era una volta Colapesce, che, nelle parole di Otello Profazio, nuotava come se fosse «figghiu di Nettunnu» e si sacrificava per sorreggere le colonne subacquee della Sicilia, forse difendendola anche dal fuoco sotterraneo dell’Etna. Nella versione moderna di Angelo Orlando Meloni, il Nostro, pigro bagnante e grande sognatore ... Leggi tutto »
«Get ready for / lover memories in the gut»: il quinto album dei Giardini di Mirò è un caldo affresco di rovine, «memories long gone», disincanto e desolazione sociale, boccate d’aria “clandestina”, miserie e splendori resistenti nell’ambiguo rifugio del tesoro di un abbraccio, «that is cross, it’s full of ... Leggi tutto »
La giostra gira maestosa e struggente, in una girandola di contrasti: nei paesaggi islandesi mozzafiato dell’artwork in cui perdersi con lo sguardo e l’orecchio, ecco allora fiori colorati e bianco glaciale, prodigiose cascate e profondissima quïete, calore e ghiaccio, onde che si gonfiano tempestose e schiumose, da ... Leggi tutto »
Il quarto album dei veronesi L’OR (Like Outside Rain) prova a fondere anime musicali diverse, ad avventurarsi dentro le vene di sofferenze sociali e ad acquisire una fisionomia matura. Tuttavia in questi brani si avverte quasi la paura di arrestarsi alle soglie del sussurro e di un’intimità del ... Leggi tutto »
«Tutte le mie canzoni parlano di un solo cazzo di argomento / della mia incapacità di accettare la realtà», riconosce Maria Antonietta / Letizia Cesarini in Estate ’93. E tant’è. Archiviata l’esperienza musicalmente in parte più levigata del twee pop degli Young Wrists e italianizzato il moniker del suo debutto solista ... Leggi tutto »