Piccoli nuclei vischiosi di malinconia roots-rock si addensano tra le maglie della voce di Pietro de Cristofaro, che, a sei anni da You Must Stay Out, ha finalmente pubblicato il terzo album del suo progetto Songs for Ulan, prodotto da un musicista “storico” e superattivo come Cesare Basile. Le sonorit ...
Un dandy quasi “mefistofelico”, immerso in sonorità anni ’60, candidamente e protervamente consapevole della sua natura di seduttore incallito, capace di vivere slanci passionali avvolgenti e proclamare una fede nell’amore come comunione che ha come voce «il sudore» e come «frase la pelle» (Desìo), tra l’incontro e ... Leggi tutto »
Le undici canzoni di questo album di esordio galleggiano nel mare lattiginoso del Bristol sound, guidato dalla voce seducente di Stefania Centonze, tra sussurri e limpidezze setose. Si tratta spesso di downtempo, che gocciano, isolando i suoni (bassi, lenti e sinuosi riff di chitarra, il pulsare della ritmica elettronica) in ... Leggi tutto »
Un non-luogo come sorgente di cascate di brividi, come tempio di suoni emozionanti di pura evocatività, da ascoltare con il cuore in gola nel loro “accadere”. Il primo album di pianoforte solo del pesarese Mario Mariani, che ha alle spalle molte esperienze prestigiose come musicista e concertista in Italia e ... Leggi tutto »
Una culla soffice di stelle in cui depositare pensieri fragili e fradici di sottile malinconia, a cui dare un senso («what to make of this loneliness, what to do with all these words, if you do not use the mas love song for you», I Will Find): quella dei Blessed ... Leggi tutto »
Mentre ancora in questi giorni un programma televisivo suscita polemiche sulla ricostruzione dell’Aquila, recuperiamo finalmente il primo album di questa band aquilana, che pure ha partecipato ad un film sul scisma fornendo due attori e alcune canzoni, ma che questa volta ha lasciato le macerie della sua città solo ... Leggi tutto »
Un gorgo liquido, oscuro e brillante ad un tempo, di elegante seduzione elettronica: qui conducono le canzoni di Susanna La Polla, sia nelle vesti sonore originali del 2009, che scivolate nella seta notturna dei nuovi panni musicali ancora più vari e “audaci” dei remix del 2010 (diffusi anche all’estero ... Leggi tutto »
Strabiliante: è questo senz’altro il primo aggettivo che suscita l’ascolto dell’esordio ufficiale di Carlotta Sillano, già ospite, tra gli altri, del Premio Bindi, del Premio Tenco e del M.E.I. d’Autore. La voce della giovane cantautrice si dimostra qui già straordinariamente affinata, esibendo un falsetto di ... Leggi tutto »
Quello dei Piano for Airport è un album atmosferico e corposo allo stesso tempo, che fa ruotare leggerezze d’aria, stelle, synths, glitch e cori attorno ad un planisfero di bassi gravi e chitarre strette a radici rock variegate, ma tutte polpose e materiche, con risultati complessivamente vicini alla Morr music ... Leggi tutto »
Un album torbido: una mescidanza secca, senza solventi melodici, di dissonanze acide, affilate o eteree incandescenze di synths, tormente spasmodiche che intrecciano chitarre alternative-rock amare e tese (ad esempio in Non avrai), minimalismi di piano densi di tenebre (v. la pausa che sospende le vertigini soniche della sacrale Brucia). E ... Leggi tutto »
«Mi consola che nessuno, in questo secolo, ami qualcuno» (L’inconsolabile): la visione del mondo dipinta dall’atteso ritorno dei Non voglio che Clara, a quattro anni dall’album omonimo, è possentemente, eppure comunemente tragica. Lontani dai cerebralismi di altri più celebri colleghi, inclini alla dissimulazione di un sofisticato drammatico dietro ... Leggi tutto »